1933: a San Francisco prende il via la costruzione del Golden Gate Bridge

È forse il ponte sospeso più famoso del mondo, di sicuro è il più affascinante, ovviamente parliamo del Golden Gate Bridge, che si staglia sullo stretto tra la baia di San Francisco e l’Oceano Pacifico.

La sua inaugurazione è datata 27 maggio 1937, ma ufficialmente i lavori per questa imponente opera iniziarono il 5 gennaio 1933. L’ingegnere incaricato di progettare e supervisionare i lavori del ponte era anche un poeta, Joseph Bermann Strauss, che si avvalse della collaborazione di suoi colleghi come Charles Alton Ellis, Leon Mosseiff (progettista anche del Manatthan Bridge di New York) e dell’architetto Irvin Morrow. Il nome del ponte è ovviamente dato dalla baia che sovrasta, il colore invece fu scelto per via delle prime travi in ferro che arrivarono, erano di color arancione internazionale, notando che il colore si abbinava alla perfezione al panorama circostante venne mantenuto, nonostante il suggerimento della Marina a stelle e strisce che voleva la costruzione in oro e nero per una migliore visibilità.

È un ponte sospeso. La differenza con un ponte tradizionale sta nel fatto che l’impalcato, cioè la struttura orizzontale del ponte che permette l’attraversamento, è appeso tramite cavi ed elementi rigidi verticali, ad un elevato numero di cavi principali che vengono sorretti da torri poste alle estremità del ponte o sopra le pile del ponte. La sua lunghezza è di 2,71 km. La linea del mare si trova a 67 mt con marea alta dalla linea dell’impalcato. L’altezza delle due torri è di 225 metri sopra il livello delle acque, mentre il diametro dei cavi di sospensione è di 91,34 cm.

Il Golden state Bridge è percorso dall’autostrada U.S. Route 101, per questo motivo è stato predisposto per ospitare tre corsie per ogni senso di marcia, questo permette nonostante sia uno dei ponti più trafficati del mondo di mantenere un’adeguata scorrevolezza del traffico. Il ponte in questi anni ci ha regalato diversi aneddoti, ne abbiamo selezionati tre:

Il pericolo del 50esimo anniversario. Il pericolo più grande, per la tenuta del Golden Gate Bridge, non è stato ne un terremoto, ne un incidente ne l’esposizione ai venti proveniente dall’oceano. È dovuto alle celebrazioni per il suo 50esimo anniversario. Infatti 27 maggio 1987, le autorità chiusero il ponte al traffico per accogliere 300mila visitatori, un numero superiore alle attese. Il corpo del ponte non è piatto, ma leggermente curvo, e con tutto quel peso la struttura si appiattì leggermente. Da quel momento le autorità non hanno più consentito l’organizzazione di eventi del genere. ”Il manuale” Il ponte conta 23mila scale, scalette e passaggi interni predisposti per agevolare i lavoratori del Golden Gate Bridge. Un numero molto alto che costringe molti operai ad avere sempre con sé un manuale di 26 pagine per non perdersi o confondersi. O suicidarsi.

Il Golden Gate Bridge nel corso degli anni si è fregiato anche di un titolo non troppo apprezzato, quello di “ponte dei suicidi” infatti, anche per via delle barriere di protezione troppo basse, un metro e mezzo scarsi, molte persone lo scelgono come posto per compiere il loro gesto estremo. Il primo suicidio avvenne 3 mesi dopo l’apertura, da allora si sono buttate dal ponte oltre 1.300 persone. Il 98 per cento di chi tenta il suicidio dal Golden Gate Bridge muore. Nonostante questo permane il fascino che una semplice cartolina di questo ponte è capace

di emanare, nessuno potrà scalzarlo dal primo posto (in compagnia del Ponte di Brooklyn) di questa particolare classifica, come è avvenuto invece per il titolo di “ponte a sospensione più grande del mondo”. Titolo che ha avuto fino al 1964, ancora oggi però si fa rispettare visto che è nono in questa particolare classifica. Il Golden State Bridge, uno dei simboli delle immense capacità dell’uomo.