Era il 24 aprile 1184 quando Troia venne conquistata. Tra leggenda e mito, la storia non smette di affascinare

24 aprile 1184 a.C. la conquista di Troia. È questa la data stimata per la presa di una delle città simbolo dell’antichità anche se la certezza, ovviamene, non si può avere. Ci si basa su reperti e documentazione storica, certo, che dopo innumerevoli confronti e raffronti sembrano attestare questo giorno come quello “ufficiale”. Le mura di Troia non erano mai state espugnate e, per questo, erano diventate il simbolo di una città inaccessibile a qualsiasi altra civiltà. Sempre secondo la tradizione e la leggenda, i greci, o meglio gli Achei, grazie all’intuizione di uno dei loro uomini migliori riuscirono a penetrare nella città. Quell’uomo era Ulisse, Re di Itaca. Costruirono un enorme cavallo di legno che abbandonarono sulla spiaggia di fronte alla città di Troia, inducendo, così, i suoi abitanti a credere che fosse un dono al Dio dei mari Nettuno per il viaggio di ritorno verso la GreciaL’intento, però, era tutt’altro. Miravano a conquistare Troia.

Ulisse puntava sul fatto che Priamo, re dei Frigi, fosse molto devoto agli dei e, quindi, vedendo quel cavallo potesse ordinare di condurlo in città, nonostante fu sconsigliato dai suoi generali. Durante la notte, alla fine dei festeggiamenti, i soldati nascosti all’interno dell’enorme cavallo uscirono, aprendo così le porte di Troia all’esercito guidato da Agamennone Re di Micene (capace per la prima volta nella storia di riunire tutti i Re del popolo degli Achei sotto la sua guida). La città, che a quel tempo si chiamava Ilio, fu rasa al suolo e data alle fiamme. Stante ai racconti dell’Iliade, la guerra fu scatenata dall’affronto che Paride, principe di Troia e figlio di Re Priamo perpetrò ai danni di Menelao, fratello di Agamennone, rubandogli la moglie per via di uno scambio con Afrodite. Il principe fu demandato da Zeus in persona a giudicare chi tra Afrodite, Era e Atena fosse la più  bella tra le dee; lui diede la vittoria alla dea della bellezza in cambio di Elena di Sparta che passò poi ai posteri come Elena di Troia. Questa versione ha visto tra l’altro anche la sua trasposizione sul grande schermo con il Colossal:” Troy”, con un cast di grande livello tra cui, Brad Pitt, Orlando Bloom,Eric Bana, Diane Kreuger, Sean Bean e Rose Byrne.

Restando con i piedi per terra, molto probabilmente la guerra si scatenò semplicemente perché due giganti iniziarono a calpestarsi i piedi, finché un giorno non arrivò inevitabilmente lo scontro, fu una battaglia stoica, simbolo per secoli e secoli di coraggio, di eroismo. Basti pensare i nomi dei personaggi che ne hanno preso parte, Agamennone, Menelao, Ulisse, Paride, Ettore Principe dei cavalli e Achille, i loro nomi riecheggiano ancora nella storia. Non importa se gran parte delle loro gesta siano frutto di legenda o della fantasia di uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, quell’Omero che con l’Iliade e l’Odissea creò la leggenda di questa città, realmente esistita, distrutta  paradossalmente per via della superstizione e della troppa fede dell’uomo.

Domenico Corsetti