Il 18 giugno 1155 Federico Barbarossa venne incoronato Imperatore

Il suo vero nome era Federico I Hohenstaufen ma sui libri di storia verrà ricordato anche come Federico I del Sacro Romano Impero Germanico, o più semplicemente “Federico Barbarossa”, a causa del colore della sua barba. Nasce a Waiblingen, probabilmente nell’anno 1122 da Federico, secondo duca di Svevia, e da Giuditta di Baviera, figlia del duca di Baviera, Enrico il Nero. Alla morte di suo padre nel 1147 gli succede come Duca di Svezia con il nome di Federico III, aggregandosi con lo zio Corrado III (Imperatore del Sacro Romano Impero) per partecipare alla seconda Crociata assieme al Re di Francia Luigi VII. La spedizione non è delle più fortunose visto che decidono di abbandonare l’assedio di Damasco il 28 Luglio del 1148. Compiuti i 30 anni viene incoronato Re di Germania Ad Aquisgrana, il 9 Marzo 1152 e finalmente assume il nome di Federico I.

Indice un anno dopo la “dieta” di Costanza, con l’obiettivo di avere voce in capitolo nella nomina dei vescovi e soprattutto l’appoggio per divenire imperatore. È qui che gli ambasciatori dei Comuni di Lodi, Pavia e Como, implorano il suo aiuto contro la prepotenza di Milano. Federico approfitta di queste richieste di aiuto per intervenire nella politica italiana e perseguire il suo ideale di impero universale; sua intenzione era quella di acquisire maggior poter rispetto a quello del papato, ritrovare un legame con le tradizioni dell’impero romano, ed esercitare la sovranità su Comuni e feudi. Scende per la prima volta in Italia, oltre ai Comuni chiedono aiuto anche il Papa Anastasio, per un intervento contro il Comune di Roma e soprattutto le famiglie feudali che si vedono private del potere dall’avvento dei Comuni. Nel mese di ottobre 1154 Federico parte dal Tirolo e scende in Italia alla testa di un piccolo esercito; mentre papa Adriano IV succede a Anastasio IV, Federico intraprende azioni di forza distruggendo località minori come Galliate e alcuni Comuni maggiori come Asti e Chieri; assedia poi Tortona, alleata di Milano (la città si arrende per sete dopo due mesi, nell’aprile del 1155, viene rasa al suolo ed i suoi abitanti dispersi).

Ma la sua sete di potere, la sua voglia di emulare il vecchio Impero Romano, lo portano a poggiare i suoi occhi anche verso la Sicilia, prova a intavolare trattative con l’Imperatore dell’Impero Romano d’Oriente (ora denominato impero Bizantino), ma le trattative con l’Imperatore Comneno non portano a nulla, hanno più fortuna quelle con le Repubbliche marinare di Genova Venezia e Pisa per poter impostare una spedizione contro il Re di Sicilia. Nel 1155 da Pavia, si avvia verso Roma e qui il 18 Giugno viene incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero. Sulla via del ritorno saccheggia Spoleto e combatte a Verona. Il Papa vedendo la sua autorità minacciata decide però di entrare a patti con i Normanni e nomina Guglielmo I il Malo Re di Sicilia e di tutto il Regno, rompendo di fatto gli accordi con Barbarossa. L’anno seguente, nel mese di giugno del 1158, alla luce di questi contrasti Federico decide di scendere in Italia nuovamente; dopo una sosta alla torre di Maggiana (sul Lago di Como) sottomette Brescia, dà inizio alla ricostruzione di Lodi e assedia Milano; convoca poi la seconda (e più importante)dieta di Roncaglia. Con l’ausilio di esperti di diritto dell’Università di Bologna promulga Constitutio de regali bus, dove formalizza i diritti reali, con l’elezioni di duchi, conti e marchesi, la nomina di consoli comunali e magistrati cittadini, la riscossione delle tasse, il conio delle monete. Per ognuno di questi diritti è disposto a lasciare autonomia ai Comuni, in cambio però di un tributo annuo e del riconoscimento dell’autorità dell’Impero.

In base a quest’ultimo principio Federico emana anche la Constitutio de pacis con la quale proibisce le alleanze fra città e le guerre private.  Ma questi editti non hanno l’aspetto sperato, prima Milano, poi Brescia e altri Comuni si ribellano all’autorità imperiale, è costretto quindi di nuovo a scendere in Italia, entra vittorioso a Como nel 1159, assedia Crema e la conquista e la rade al suolo come monito. La lotta continua con gravi perdite sia da parte dell’esercito Imperiale sia tra i ranghi dei Comuni, appoggiati anche dal Papa. Nel 116 la svolta, che avviene anche grazie anche ai rinforzi che giungono da Germania e Ungheria, Federico pone l’assedio alla città di Milano. I milanesi resistono con grande ostinazione per circa un anno, tuttavia il 10 marzo 1162 la città si arrende; subito dopo inizia la sua distruzione ed i milanesi vengono dispersi in quattro diverse località. Distrutte anche Brescia e Piacenza, Federico Barbarossa fa ritorno in Germania. A causa di un malanno però Federico I è costretto a tornare in Germania, i Comuni si riorganizzano e l’Imperatore si ritrova di nuovo nel paradosso di riconquistare quel territorio che sta diventando il suo incubo, ovvero l’Italia. Mette su un possente esercito, nel 1166 parte di nuovo per la conquista, combatte vittorioso nelle zone di Bergamo e Brescia, poi si dirige a Bologna. In seguito arriva ad Ancona, che oppone una strenua resistenza. L’imperatore arriva a Roma sferrando un attacco massiccio: il papa fugge a Benevento con i pochi cardinali a lui fedeli. Federico è padrone di Roma e si fa incoronare imperatore per la seconda volta; a incoronarlo è l’antipapa Pasquale. Intanto giunge a Roma la flotta di Pisa, con cui prepara l’attacco al regno di Sicilia. Ma qui accade l’imponderabile, i suoi soldati cominciano a morire a causa delle febbri,è costretto a ripiegare verso Pavia che con Como gli è rimasta fedele, ma a stento visto il suo esercito ormai allo sbando riesce a trovare riparo in Germania. Nasce la Lega Lombarda, un’unione di Comuni che ha il suo appoggio anche nel papa e nel Regno di Sicilia.

Ma nel 1174 le forze imperiali tentano di nuovo l’invasione dell’Italia. Dopo una serie di incredibili vittorie, a Legnano, Federico Barbarossa e il suo esercito vengono travolti dalle forze della Lega Lombarda, conoscendo così una disastrosa sconfitta: è il 29 maggio 1176. I Milanesi si erano organizzati in due formazioni, la compagnia del Carroccio e la compagnia della Morte.Nel 1177 finalmente si giunge alla pace, Barbarossa spossato dalle guerre italiche e da problemi interni giunge ad un compromesso, che durerà per anni. La conquista di questa larga autonomia da parte delle città italiana costituisce di fatto il fallimento del progetto di “impero universale” e di dominio assoluto di Federico Barbarossa. Ma nonostante questo trova il modo di unire il Regno di Sicilia all’Impero, lo fa senza armi,durante i festeggiamenti per la pace, tenutisi a Magonza, nella primavera del 1184, l’imperatore propone un accordo matrimoniale tra il figlio Enrico VI e Costanza d’Altavilla, ultima erede della dinastia normanna. Lega così con questo matrimonio, nell’aprile del 1186, l’Italia meridionale all’impero. Nel corso della terza Crociata, dove a capo di un esercito di 20.000 uomini attraversa tutta l’europa e ottiene innumerevoli vittorie contro le forze del Sultano, mettendolo alle corde. Muore però annegato nel fiume Göksu, probabilmente a causa di un malore nel 1190. Così ha fine l’era di Federico I Barbarossa.

Domenico Corsetti