Il disastro di Chernobyl protagonista di una serie tv: gli errori umani al centro del racconto

La serie televisiva Chernobyl debutterà sull’emittente HBO il 6 maggio e successivamente verrà trasmessa anche in Italia su Sky Atlantic. Attualmente il teaser della mini serie è già online visionabile a questo link

La serie narrerà non solo il giorno in cui avvenne la fusione del nocciolo e relative conseguenze, ma punta i riflettori su ciò che accadde prima dell’incidente, dell’errore umano che causò tutto.

La regia è stata affidata a Johan Renck noto al pubblico per aver partecipato in Breaking Bad; per interpretare il vice ministro sovietico Boris Shcherbina, è stato scelto l’attore svedese John Stellan Skarsgård conosciuto per i suoi ruoli in svariati film come “Amistad” (diretto da Stephen Spielberg) e, nel 2006, prese parte ad uno dei film della saga “Pirati dei Caraibi”, nello specifico nella “Maledizione del Forziere Fantasma”. Emily Watson interpreterà Ulana Khomyuk, il fisico nucleare impegnato nella risoluzione del mistero che causò il disastro.

Chernobyl la storia di un disastro

La storia di Chernobyl è uno degli eventi storici più terrificanti della storia che ha segnato non solo il popolo dell’allora Unione Sovietica (oggi Ucraina), ma anche tutte le nazioni vicine. Esiste solo un altro evento simile di pari gravità, ed è quello che accadde a Fukushima nel 2011 dove, a causa di un terremoto, ci fu un danneggiamento con conseguente esplosione nucleare.

I fatti di Chernobyl avvennero il 26 aprile 1986 alle ore 1:23 circa, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, situata in Ucraina settentrionale (all’epoca parte dell’URSS), a 3 km dalla città di Pryp”jat’ e 18 km da quella di Černobyl, 16 km a sud del confine con la Bielorussia. Le cause furono individuate in gravi mancanze da parte del personale, sia tecnico sia dirigente e, in base ad alcune indagini fatte, ci furono problemi relativi alla struttura e alla progettazione dell’impianto.

Nel corso di un test “di sicurezza”, il personale si rese responsabile della violazione di svariate norme di sicurezza e di buon senso, portando a un brusco e incontrollato aumento della potenza e della temperatura del nocciolo del reattore n. 4 della centrale. Ci fu la scissione dell’acqua di refrigerazione in idrogeno e ossigeno a così elevate pressioni da provocare la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore.

Il contatto dell’idrogeno e della grafite incandescente delle barre di controllo con l’aria, a sua volta, innescò una fortissima esplosione, che provocò lo scoperchiamento del reattore e di conseguenza causò un vasto incendio. Da questo incidente si sprigionò una nube di materiale radioattivo che si sparse in tutte le zone limitrofe, le aree circostanti vennero evacuate e più di 300.000 persone furono riallocate. Questo fumo radioattivo raggiunse anche L’Europa Orientale, la Scandinavia, L’Italia, Austria, La Germania La Francia ed anche L’America del Nord.

Curiosità

Attualmente le zona sono off limits, non è possibile entrarvi. Alcune zone, visibili da google maps, rilevano segni di attività umana. In molti canali YouTube è possibile trovare testimonianze di chi fa una “vita da Stalker” in Cernobyl (questo ispirò anche un film nel 1970 chiamato Stalker). Nonostante le zone colpite dal disastro siano pattugliate da un cordone di sorveglianza governativo, per ostacolare chiunque abbia intenzione di entrare (neanche i militari stessi hanno l’autorizzazione ad entrare), alcune persone hanno trovato il modo, correndo un grosso rischio, per entrare nella zona rossa.

Questi stalker accompagnano illegamente persone all’interno della zona proibita, sono considerati una sorta di guida per reporter, blogger, youtubers e curiosi vari. La zona attualmente contiene ancora un’alta concentrazione di radiazioni e quindi pericolosa per la salute. In sostanza, la storia di Chernobyl, nonostante siano passati 33 anni, è ancora viva.