Marchetti ferma la Juve, Pari ed emozioni a Napoli

La tredicesima giornata di campionato si apre con l’interessante sfida tra Juventus e Lazio. Allo Juventus Stadium si presenta la Lazio reduce dall’inebriante vittoria nel derby capitolino. La Juve cerca di ricostruire l’imbattibilità interna (dopo la sconfitta contro l’Inter) cercando di non sprecare energie importanti in vista del big match contro il Chelsea in coppa. I bianconeri orfani di Pirlo si affidano al talento di Pogba e al tandem Quagliarella,Giovinco in attacco; i biancocelesti con il solito 4-1-4-1 di Petkovic, devono far a meno degli squalificati, Lulic e Mauri. La gara comincia bene, ritmo alto e molta pressione sui portatori di palla, ma le emozioni latitano. Al 19imo primo squillo bianconero, Giovinco in girata trova l’angolino ma Marchetti si allunga e respinge, sulla palla si avventa Quagliarella che non riesce a trovare la porta, spedendo la palla sull’esterno della rete. Pochi minuti dopo ancora Giovinco sui scudi, dribbling secco, diagonale che si perde di poco fuori. Si va al riposo con il punteggio di parità, con la Lazio che riesce sporadicamente a superara la metà campo avversaria. Il copione non cambia nella ripresa, la Juve spinge in cerca del vantaggio, la Lazio si difende senza mai arrivare dalle parti di Buffon. Al 62imo parata strepitosa di Marchetti su Quagliarella; l’attaccante bianconero devia un tiro di Vidal, ma il portiere avversario, con un portentoso colpo di reni, smanaccia alto. Occasione migliore, però, al 75imo: corner per la Juve, Barzagli spizza, Bonucci a colpo sicuro dal limite dell’area piccola, ma la palla si stampa sulla traversa. Al 79imo è ancora n.1 biancoceleste a dire di no a Marchisio, sugli sviluppi di una bella azione,finalizzata dall’incursore bianconero. Nonostante i cambi e la continua ricerca del gol, il risultato non cambia, Juve 0 Lazio 0. Non riesce la seconda vittoria consecutiva alla Juventus nella sfida contro la Lazio, gli uomini di Petkovic, arrivati a Torino esclusivamente alla ricerca di un punto, riescono nell’impresa grazie a Marchetti, autore di almeno tre interventi decisivi per mantenere il risultato sullo 0-0. Nella serata di Sabato il Napoli riceve all’ombra del Vesuvio il Milan. I partenopei al completo (Mazzarri deve far a meno del solo Behrami squalificato), cercano di accorciare le distanze dalla Juventus; i rossoneri in emergenza difensiva, si presentano con Costant-De Sciglio sulle corsie laterali e Boateng e Bojan in appoggio al piccolo fenomeno El Shaarawy. Il Milan parte bene, buon possesso palla, anche se con qualche imprecisione, ma la doccia gelata per i rossoneri non tarda ad arrivare. Dopo 5 minuti di gioco Inler riceve palla e da 25 metri fa partire un sinistro che inganna Abbiati, ed è subito Napoli in vantaggio. Il Milan comunque reagisce, continua con il suo possesso palla e quando si presenta nell’area difesa dal Napoli mette in appressione Cannavaro e comapagni. Al 10imo è infatti Montolivo a sfiorare la rete con un rasoterra che sfiora il palo. Ancora Milan al 14imo stavolta è El Shaarawy a sfiorare il palo. Al 30′ arriva il raddoppio del Napoli, firmato Insigne. Cross di Maggio, Insigne beffa Acerbi e Abbiati che vede il pallone passare sotto le sue gambe. Mazzata che avrebbe tramortito un elefante ma il Milan si ricompone e reagisce. Al 39imo bel diagologo Boateng – El Shaarawy, il Napoli si salva. L’insistenza degli uomini di Allegri viene premiata al 44imo con un gran gol del solito El Shaarawy che va in rete, girando sotto gli incrocio dei pali un cross basso di De Sciglio, De Sanctis non può nulla e il Milan accorcia le distanze. Nel secondo tempo buona partenza dei rossoneri che mettono in difficoltà il Napoli. Al 64imo Abbiati si fa perdonare in parte per i due gol subiti con una parata decisiva con il piede su Cavani. Il Milan spesso e volentieri mette in difficoltà la squadra di Mazzarri che cerca di difendersi, anche se a fatica, rispetto ai primi 45 minuti. Al 72imo Boateng dialoga con De Sciglio, palla per Bojan, ma De Sanctis dice di no. Al 78imo ancora Abbiati con i piedi sulla conclusione di Cavani, stavolta il portiere del Milan è decisivo(nel bene…). E’ un Milan completamente diverso, ed El Shaarawy, solito trascinatore, pareggia i conti con un altro grande gol: palla filtrante del subentrato Robinho, piatto in corsa, che si insacca nell’angolino battendo De Sanctis in uscita. Il pareggio non sta bene a nessuno, ed entrambe cercano il gol del vantaggio sino alla fine, ma il risultato si blocca. Napoli 2 Milan 2. Non può essere contento Mazzarri dopo il pareggio casalingo contro il Milan, visti i due gol trovati nella prima frazione di gioco. E’ ancora El Shaarawy a togliere le castagne dal fuoco ad Allegri, ma tutto il Milan, specialmente nel secondo tempo è protagonista di un ottima gara. Con Juventus,Lazio,Napoli e Milan di scena in anticipo, sono due le big che scendono in campo la Domenica: Fiorentina e Inter. A Milano, l’Inter ospita un Cagliari in buona forma. I neroazzurri partono bene, i suoi attaccanti dialogano benissimo e mandano in sofferenza la difesa cagliaritana. Il gol è un’evitabile conseguenza e arriva al 10imo grazie a Palacio, bravo a insaccare di testa sul suggerimento di Cassano. Ma a quel punto gli uomini di Stramaccioni si spengono, arretrano il loro raggio d’azione e il Cagliari ne approfitta creando diverse occasioni con Nenè e trovando un meritato pareggio sul finale della prima frazione con Sau, ben imbeccato da Cossu. Ci si attenderebbe una reazione nel secondo tempo da parte dell’Inter ed effettivamente i neroazzurri ci provano, ma complice un Milito in giornata no, non trovano la via del gol, esponendosi anzi alle ripartenze dei sardi. Al 66imo arriva il vantaggio ospite: Pinilla colpisce il pallo,sulla ribattuta il più lesto è Sau che batte nuovamente Handanovic. L’Inter si butta in avanti, senza costrutto, Stramaccioni prova le carte Coutinho e Alvarez, ma alla fine il pareggio arriva per un clamoroso autogol di Astori. I nerazzurri credono nella rimonta, ma l’assedio finale porta solo immagini per la moviola e discussioni feroci. Il fatto incriminato è sui titoli finali: a pochi secondi dalla fine, Ranocchia conquista la palla sul limite dell’area, con un gesto cestistico, usa il piede perno e supera Astori che lo mette giù in area di rigore. L’arbitro (incredibilmente) lascia correre. Stramaccioni si lascia andare a proteste e atteggiamenti di Mouriniana memoria che gli costano l’espulsione. Inter 2 Cagliari 2. Doveva essere l’occasione per l’Inter di riavvicinarsi alla Juventus e di allungare sul Napoli; invece la squadra di Stramaccioni esce da S. Siro con un pareggio ottenuto in rimonta, contro un Cagliari passato meritatamente in vantaggio. Altra squadra e altro spartito è quello della Viola della Fiorentina. Ci si potrebbe aspettare una gara equilibrata e vivace, tra due squadre ben allenate e in uno strepitoso stato di forma, nella realtà la gara è bella, ma grazie solo alla Fiorentina che recita alla perfezione la parte di ‘’arraffa tutto’’, lasciando agli orobici il ruolo di spettatore non pagante. Il risultato finale è di 4-1 ( Rodriguez, Aquilani,Aquilani,Toni per i viola, Bonaventura per il gol della bandiera dell’atalanta) è specchio fedele dell’andamento della partita. A -5 dalla testa della classifica, ci si chiede dove voglia arrivare questa  ‘’Fiorentina dei miracoli’’. Nel pomeriggio arrivano anche: il pareggio scoppiettante tra Udinese e Parma per 2-2 e le vittorie casalinghe di Siena (1-0 sul Pescara), del Catania ( 2-1 sul Chievo) e del Bologna ( 3-0 sul Palermo). Chiude la domenica di campionato, l’attesissimo derby della Lanterna. Genoa e Samp in crisi cercano la vittoria per riaccendere una stagione, partita male per entrambe le compagini. Parte meglio la Sampdoria, subito aggressiva, con i centrocampisti che aggrediscono gli spazi. Prima vera occasione che arriva al 7imo, con Immobile che servito da Kucka non è freddo nel trafiggere Romero. Al 16imo però arriva la prima svolta del match: su un tiro di Maresca, Poli in gioco, stoppa palla e infila Frey. Partita che si va incattivendosi, e cosi fioccano gialli e scontri sempre più accesi. La Sampdoria è più concentrata e su un azione personale di Icardi, Bovo si fa uno dei più clamorosi autogol .Primo tempo che si conclude con la Samp sulle ali del doppio vantaggio e il Genoa in balia degli avversari.  Del Neri deve cambiare qualcosa, in cerca di una reazione. Fuori Bovo e Tozser , dentro Bertolacci e Vargas.  Il Genoa prova a mettere in difficoltà la Sampdoria ma al di là di un tiro di Bertolacci succede poco .Al 72imo Immobile intercetta un tiro di Vargas e in girata riapre il derby, firmando il 2-1. Mentre il pubblico rossoblu cerca di spingere la squadra verso un assalto nei minuti di recupero, arriva inesorabile, il gol che chiude l’incontro. Icardi lanciato a tu per tu contro Frey, non si emoziona e fredda il n.1 genoano. Sampdoria 3 Genoa 1. Ferrara aveva chiesto ai suoi ragazzi abnegazione e sacrificio. Maresca e compagni non hanno tradito le richieste del tecnico. Una Sampdoria decisa e intraprendente, in particolare nella prima frazione, doma un Genoa confuso e in balia delle scorribande dei blucerchiati. Dal derby dei traballanti esce vincente Ferrara che (per ora) sorride mentre Del Neri, continua a vacillare. Chiude la tredicesima giornata, il posticipo del Lunedi, che vede in campo Roma e Torino. I giallorossi cercano di reagire davanti al proprio pubblico, dopo la sconfitta nel derby, i granata vogliono allungare la loro imbattibilità esterna, portando altro fieno in cascina. La Roma comincia il match all’attacco con Pjanic sugli scudi: prima manda alto dopo un bell’assist di Totti, poi lo stesso bosniaco manda in profondità Osvaldo che da posizione defilata fa venire i brividi a Gillet. Sempre il n.9 giallorosso, al nono minuto, non sfrutta a dovere un ottimo contropiede orchestrato da Lamela mandando di poco alto il suo destro da buona posizione. E’ solo la squadra di Zeman a creare occasioni e al 18imo Capitan Totti sfiora il gran gol con un destro a giro che fa la barba al palo. Il Torino latita nella metà campo giallorossa e sono sempre i capitolini a creare occasioni come al 34imo quando Florenzi, dopo una bella combinazione con Lamela, manda di poco alto il suo destro dal limite dell’area. La prima occasione per la squadra di Ventura arriva al 37′ con Bianchi che non riesce a concretizzare l’assist di Cerci dopo la prima sgroppata del n.11 granata. La ripresa sembra ripetere il primo tempo, anche se la prima occasione è degli ospiti con Cerci il cui sinistro dal limite viene ben neutralizzato da Goicoechea. All’ex giallorosso risponde Totti con un siluro dai 30 metri che viene bloccato da Gillet. Al 59imo ci prova Osvaldo, ma il suo sinistro termina tra le braccia del portiere avversario. Dopo aver sfiorato il gol in molte occasioni, la Roma sblocca il risultato al 70imo: Incursione centrale di Marquinho che si procura il rigore (generoso) che Osvaldo insacca per il meritato 1-0. E’ sempre il centravanti italoargentino che va vicino al raddoppio in un paio di occasioni nell’arco di un minuto: prima è troppo lezioso davanti a Gillet e si fa recuperare da Ogbonna, poi da posizione centrale al limite dell’area tira troppo centrale. I padroni di casa continuano ad attaccare e all’85imo chiudono la partita: Pjanic, tanto atteso in questa partita, trova un destro dal limite che viene deviato e spiazza il portiere granata. Roma 2 Torino 0. Importantissima e sofferta vittoria per la Roma che, dopo aver dominato il primo tempo, riesce a sbloccare il risultato solo su calcio di rigore. Il Torino, troppo rinunciatario, deve registrare la prima sconfitta esterna e alcuni passi indietro sotto l’aspetto del gioco.