New York: in passerella il movimento #MeToo. Provocazione o mediocrità?

Continua a tenere banco il caso Weinstein a Hollywood che dai rotocalchi di tutto il paese, passando attraverso radio e televisioni, adesso si sposta anche sulle passerelle della Grande Mela. Ideatrice della sfilata è Myriam Chalek, stilista francese che – stando a ciò che sostiene – ha voluto manifestare il proprio supporto al movimento #MeToo (che solidarizza con le vittime sessuali del noto produttore), portando sotto ai riflettori un’idea provocatoria e irriverente: uomini con indosso una maschera da maiale affiancati da donne vestite con ali d’angelo. Una distinzione ben marcata, estremizzata e neanche troppo originale, a dire il vero. Anzi, decisamente mediocre e sciapa. Ciò che in realtà è ben più evidente è la volontà, da parte della Chalek, di voler cavalcare l’hype attorno a una vicenda scandalosa, ingiustificabile e da condannare senza appello. A pensare male si fa peccato, direbbe qualcuno. Ma, spesso, non si sbaglia, sosterrebbe qualcun altro. Cara Chalek, lasciamo il qualunquismo da parte, per favore. Anche quello miete vittime.