Un (discutibile) rosso rende amaro il debutto bianconero in Champions League di Cristiano Ronaldo. Ecco cosa rischia.

L’attesissimo debutto di Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus in Champions League è stato per il fenomeno portoghese decisamente amaro sotto il profilo personale, visto il rosso diretto che si è visto sventolare sotto il naso dal tedesco Brych al 29’ in seguito ad un episodio di “scaramucce” tra lo stesso CR7 ed il centrale valenciano Murillo. Il verdetto è stato emesso all’esito di una consultazione tra il direttore di gara, che non aveva visto l’episodio, ed il suo assistente di porta. Pressoché unanime da parte degli addetti ai lavori l’etichettatura di “spropositata” per una sanzione che potenzialmente potrebbe estromettere dalla contesa lo juventino per buona parte della fase a gironi della competizione. Andiamo a vedere in concreto i possibili scenari.

Il regolamento disciplinare UEFA non collima con quello applicato in campionato italiano, prevedendo, di fatto, tre possibili fattispecie atte a inquadrare e classificare un gesto meritevole di espulsione con altrettante corrispondenti entità sanzionatorie. In ordine di gravità troviamo la “condotta antisportiva”, punita con un minimo di 1 giornata di squalifica, il “fallo grave”, sanzionato con 2 giornate ma non riferibile all’episodio in esame e, in ultimo, lo spauracchio della “condotta violenta”, traduzione francamente estemporanea dalla versione originale in lingua inglese che parla di “… suspension for assaulting another player …”, che viene punita con tre giornate di squalifica, teoricamente in grado di far saltare allo juventino entrambi i match contro il Manchester United.

Pur non essendo ancora concesso l’ausilio del VAR nelle competizioni UEFA per club (che avrebbe verosimilmente rimodulato già in campo il provvedimento), la commissione disciplinare preposta a comminare le sanzioni potrà far ricorso alla prova televisiva, non dovendo riferirsi unicamente al verbale di gara redatto dall’arbitro. Circostanza che, almeno in linea teorica, riduce il rischio di lungo stop, vista la palese tenuità del fatto anche se le sorprese, specie quelle sgradite, non sono affatto rare. Il verdetto è atteso entro i prossimi sette giorni.

 

Antonio Rico