Alice Rohrwacher sogna a occhi aperti: la candidatura come miglior regista è la strada verso la consacrazione

I David di Donatello si avvicinano, dopo avervi illustrato la candidatura di Mario Martone alla palma di Miglior Regia è il turno di Alice Rohrwacher. Si laurea all’Università di Torino in lettere e Filosofia, per poi svolgere un master a Lisbona in sceneggiatura e linguaggio dei documentari. Quindi fin da ragazza mostra la sua propensione verso il cinema, coltiva questa passione e si forma fino ad arrivare al suo primo lavoro “Un Piccolo Spettacolo” (2005), di cui cura la sceneggiatura, la direzione e il montaggio, vincendo subito un Premio importante al Festival del Cinema di Roma nella sezione “documentari”. Partecipa alle registrazioni di un altro documentario “Checosamanca”, presentato anche questo al Festival del Cinema di Roma questa volta nella sezione Extra. Il suo primo film arriva nel 2011, “Corpo Celeste”. Il Film viene presentato a Cannes per la “Quinzaine des rélisateures”. Ottiene anche il riconoscimento di interesse culturale del Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Un film che ha riscontrato molto successo nella critica, infatti gli è valso anche la candidatura al David di Donatello come Regista esordiente.

La sua giovane età non deve trarre in inganno, la Rohrwacher infatti è vista come uno dei registi più promettenti del panorama cinematografico italiano, la sua cura dei dettagli, la meticolosità con cui effettua il montaggio delle scene riesce a dare quel qualcosa in più ai suoi film che li innalzano a livelli sopra la media. Ora con Lazzaro Felice tenta la vittoria nel David di Donatello riservato al Miglior Regista.

Alice persegue con coraggio la sua idea di cinema e di racconto, con uno stile che è a cavallo tra il naturalismo, il realismo e la fiaba morale. Lo fa con audacia, senza indugiare oltre ma, così facendo sono inevitabili gli errori, e alcune pecche nella trama. Al tempo stesso riesce però, in molti punti, a trasmettere allo spettatore la sua euforia. Arriva a questa manifestazione con ben 9 candidature, la più importante oltre la categoria per la Regia è quella di Miglior Film. Soprattutto ci arriva dopo aver ottenuto un importante riconoscimento al Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema’ giunto alla sua ottava edizione. Ottiene il Premio Olmi andato a chi, proprio come la regista premiata, è autore di un cinema affine alla poetica del grande regista da poco scomparso.

Una grande vittoria quella di Alice Rohrwacher, la più importante dopo le due Palma d’oro a Cannes. “Ricevere questo premio è una sorta di riconciliazione per un film che non gli ho potuto mostrare, che è “Lazzaro felice”. In Olmi apprezzo il fatto di aver portato avanti la forza che c’è nella gentilezza in tempi in cui tutti mostrano i muscoli”. Le sue parole dopo aver ottenuto il riconoscimento dimostrano la stima che questa giovane professionista nutriva verso il maestro Ermanno Olmi. Sulla scia di questo successo spera di ottenere anche l’ambita statuetta, il David anche se non parte con i favori del pronostico, che spesso però in queste manifestazioni vengono smentiti, è su questo che punta Alice.

Credit: Photo by Alberto Terenghi/Cannes/