I Wild Nothing tornano Italia dopo 7 anni. Ecco come è andata – Live Report

Monk di Roma gremito per la seconda data italiana di Wild Nothing ieri sera venerdì 8 marzo. La band non tornava in Italia da 7 anni, infatti. Alte le aspettative, pienamente mantenute. In apertura il duo romano formato da due nomi che saranno in realtà già noti a qualcuno Malihini, nella data di uscita del loro primo LP “Hopefully, Again”. Federica Caiozzo è nota per aver interpretato il personaggio di Thony in “Tutti i Santi Giorni” di Paolo Virzì, mentre coloro più vicini alla scena underground romana ricorderanno Giampaolo Speziale per essere stato il cantante degli About Wayne,  band romana che trovò particolare notorietà con una cover di Eleanor Rigby. 

La musica dei Malihini (parola hawaiana che potremmo tradurre sommariamente con “nuovi arrivati”) è intima, scarna, passionale. Non sarà un caso che i due oltre ad essere una coppia sul palco siano anche una coppia nella vita. Tuttavia in veste live da il suo prezioso contributo sul palco anche Alberto Paone, talentuoso batterista già visto in tour con Calcutta e Michele Bravi. Il loro live set dura circa 40 minuti. È ben articolato tra pezzi che fanno ballare ed altri più sommessi. Sono molto precisi nell’esecuzione (nonostante gli acciacchi fisici della sfortunata cantante) ed anche con poche parole sanno creare coinvolgimento. Il pubblico è entusiasta dell’esibizione.

Tempo di un rapido cambio palco e Jack Tatum e compagni sono pronti a salire. Come ricorderà lo stesso frontman, i Wild Nothing non si vedevano in Italia da 7 anni e ad assistere alla loro esibizione questa sera al Monk sono accorsi da ogni dove. La band porta a Roma tutte le sue sonorità indie pop (o dream pop, come vengono spesso definiti), vagamente shoegaze, catapultandoci indietro agli anni ’80/’90. Per chi non li conoscesse, alcuni riferimenti famosi per comprendere il loro sound potrebbero essere considerati The Smiths o The Cure. E a Tatum stesso essere stato accostato a tali altisonanti nomi non sembra aver mai dato fastidio. La scaletta ha molto dell’ultimo album, ma non priva il pubblico dei successi più grandi della band (vedi scaletta in fondo all’articolo).

Letting Go, prima dell’encore, fa esplodere il Monk.Il pubblico in generale è molto coinvolto e si agita durante tutta la durata del set. Chiede il bis con fragore. Si emoziona alle prime note delle canzoni più celebri. Band da non perdere.

Live Report + Photogallery: Jacopo De Marco

Setlist:

Nocturne 
Wheel of Misfortune 
Golden Haze 
Flawed Translation 
Live in Dreams
Partners 
Bend
Summer Holiday
Whenever I
Shallow Water 
Canyon on Fire 
Paradise 
Letting Go
+3 encore