Il 4/12/1642 moriva il cardinale Richelieu, simbolo di sotterfugio e follia. Tre film per ricordarlo

Armand Jean du Plessis de Richelieu, nacque a Parigi il 9 settembre del 1585. Uno dei personaggi storici più conosciuti, grazie soprattutto (è bene ricordarlo) al romanzo di Alexandre Dumas, che lo ha reso immortale al pari dei moschettieri e di D’Artagnan. Crebbe in una terra di confine, soggetta a innumerevoli guerre, da una famiglia nobile dal XIII secolo che, pur non essendo ricchissima, vantava numerosi possedimenti terrieri.

La sua salute è sempre stata cagionevole a differenza del suo carattere di ferro. Questo lo spinse verso la carriera ecclesiastica che fu sfavillante proprio grazie a tale caratteristica. Nominato cardinale riuscì nell’ombra a tessere trame oscure, commettendo delitti efferati sempre in nome del Re e della ragion di Stato. La sua influenza portò il Re a nominarlo segretario di Stato di guerra e degli esteri, in pratica gli affidava le chiavi della gestione politica del Regno, impresa che gli riuscì grazie all’appoggio di Maria de Medici di cui in seguito si sbarazzò mettendola in cattiva luce con il sovrano.

La sua ascesa continuò fino all’elezione a Primo ministro: soppresse la rivolta dei nobili che stavano ordendo una congiura per rovesciare il potere; ottenne una vittoria contro un esercito di professionisti, guidando un esercito di mercenari, con abili stratagemmi politici e tattici; sconfitti loro sconfisse definitivamente anche Maria de Medici la sua più grande nemica che finanziava la rivolta avendo perso la sua influenza su Luigi XIII.

Durante la sua vita si schierò contro l’Impero e i protestanti, fu spietato con i nemici, i quali morivano o cadevano in disgrazia, il tutto nell’ottica di una nazione forte, unica e centrale, era ossessionato dall’antica Roma, del cui Impero voleva ottenere i fasti sottomettendo a Parigi le altre potenze. Una figura davvero affascinante, con un’intelligenza fuori dal comune, come la sua cattiveria del resto. L’eminenza rossa di cui tutti hanno memoria anche grazie ad una filmografia di tutto rispetto, vediamo allora di consigliarvi qualche film in cui la sua figura è centrale.

Il primo film che consigliamo è anche quello più datato, “Il Cardinale Richelieu” del 1935 un film di Rowland V.Lee, con attori Maureen O’Sullivan e George Arliss. In questa opera cinematografica vediamo un Richelieu diverso da quello abituato a vedere nei Moschettieri. Infatti in questa opera più che il cattivo è in realtà un anti eroe, il film narra di un cardinale caduto in disgrazia agli occhi del Re, quando decide di muovere l’esercito contro l’Impero e ne esce sconfitto.

Umiliato e consapevole che tornato a corte avrebbe fatto il gioco dei “congiuranti” e perso ogni forma di rispetto da parte Luigi XIII si finge morto. In questa maniera riesce ad intercettare la Regina che d’accordo con quella Spagnola stavano per sancire una tregua che avrebbe deposto il Re francese. Rubato il documento torna a Parigi proprio mentre il sovrano sta annunciando la morte del primo ministro. La storia finirà diversamente, i congiurati verranno arrestati e Richelieu diventerà una sorta di eroe. Un film ben fatto, soprattutto visti i mezzi a disposizione all’epoca, mette in risalto l’acume politico dell’eminenza rossa che ci viene mostrato sotto una luce più storica.

Il secondo film che andiamo a consigliare non può essere che:  “I Tre Moschettieri” (1973) di Richard Lester, con attori: Michael York, Oliver Reed, Raquel Welch, Richard Chamberlain e Frank Finlay. In questo film la figura centrale è ovviamente il giovane D’Artagnan che si ritroverà a fronteggiare, vista la sua voglia di diventare un moschettiere del Re, le trame ordite contro la Regina dal Cardinale e dalla sua protetta Milady.

Qui la figura di Richelieu torna ad essere quella del “nemico” come stabilito nel romanzo di Dumas, il film però tra tutti quelli ispirati all’opera letteraria sembra essere quello più coinvolgente, sia in temi di costumi che di interpretazione dei personaggi, ragionando ovviamente sempre nell’ottica del periodo storico in cui è stato girato, dei mezzi a disposizione. Un film da consigliare, soprattutto sotto le feste di Natale.

L’ultimo film non poteva che essere “I Tre Moschettieri” (2011) di Paul W.S. Anderson, un’opera che si basa ovviamente anch’essa sul romanzo di Dumas ma con moltissime licenze artistiche, come ad esempio l’inserimento del genere steampunk/fantascientifico nella pellicola. Un’opera moderna ma che cerca di accontentare un pubblico che ama di più l’azione (che non mancherà di certo) il cast è altisonante, da Luke Evans a Milla Jovovich, da Orlando Bloom a Mads Mikkelsen, senza dimenticare ovviamente un superbo Christoph Waltz interprete del Cardinale. Credetemi sembrerà davvero di vedere Richelieu durante le sue scene.

Un film che non ambiva di certo a passare alla storia come l’opera principale dei Moschettieri, puntava piuttosto a modernizzare la storia, ad evitare paragoni con gli altri film, in questo l’intento del regista è stato esaudito appieno. Un film godibile, divertente e scorrevole che come tutti però si rifiuta di far morire Constance sovvertendo la decisione di Dumas, in fondo il lieto fine al cinema rende sempre bene.

Domenico Corsetti