I Cake tornano in Italia dopo otto anni, il 21 ottobre a Milano e il 22 ottobre a Bologna.
È difficile delineare con precisione i contorni della band californiana nata verso la metà degli anni ’90 che ha indubbiamente subito l’influsso delle forti propagazioni delle più diverse sfumature dell’alternative rock, ma che ha fatto proprio dell’abile mescolamento dei generi più disparati la sua cifra stilistica.
Per non parlare poi, della forte caratterizzazione sarcastica, ambigua e estremamente originale dei loro testi e dei sagaci giochi di parole che li compongono (basti pensare alla stessa parola “Cake”, che non è usata nell’accezione di ‘torta’, bensì come verbo, ovvero ‘to cake’, traducibile con ‘rapprendere’, ‘incrostare’).
Il loro ultimo album e il loro ultimo concerto dal vivo in Italia risalgono al 2011, quando, all’uscita di “Showroom of Compassion”, seguì il relativo tour.
Ed è quindi da sette anni che stiamo aspettando un segno di vita, qualcosa di nuovo, arrivato solo lo scorso ottobre, sotto forma di singolo e relativo videoclip dal titolo “Sinking Ship”. Il progetto della band è quello di pubblicare via via una serie di singoli fisici e digitali estratti da quello che sarà il loro settimo album. Come si legge nel loro comunicato, i ricavati verranno donati all’ONG Medici Senza Frontiere.
Leader e voce di Giant Sand, Howe Gelb arriva in concerto in Italia con ‘Gathered Tour’, tre appuntamenti dal vivo per presentare ‘Gathered’, il nuovo album pubblicato lo scorso 8 marzo su etichetta Fire Records. Il disco, che arriva a tre anni di distanza da ‘Future Standards’, vede la collaborazione di numerosi artisti, tra cui Gabriel Naim Amor, Fernando Vacas, Juan Panki, The Lost Brothers, Anna Karina, JB Meijeres, Kira Skov e, non ultima, la figlia Talula.
Fondatore dei Giant Sand, il prolifico musicista dell’Arizona ha all’attivo più di venti album come solista, che si vanno ad aggiungere a quelli incisi con Giant Sand, circa una trentina, con gli Arizona Amp and Alternator, con The Band of Blacky Ranchette e con gli OP8. Già dai primi anni Ottanta Howe Gelb si delinea come uno dei migliori protagonisti della scena musicale alternative-country-folk statunitense, apripista per artisti del calibro di Wilco, Calexico e Grandaddy.
La prima autoproduzione risale al 1983, a nome Howe Gelb, mentre nel 1985 inizia la sua avventura con Giant Sand, con il mitico esordio ‘Valley of Rain’, un must per gli amanti del country blues alternativo.
L’ultima pubblicazione con Giant Sand – ribattezzati per l’occasione come Giant Giant Sand, grazie alla formazione di dodici elementi – è ‘Tucson’, opera rock dedicata alla città dell’Arizona dove Howe Gelb è cresciuto. Il disco ha avuto un grande successo ovunque.
Dotato di grandi capacità cantautoriali, l’instancabile Howe Gelb ha pubblicato a marzo ‘Gathered’, l’ultimo album solista in perfetto stile folk da chansonnier. Registrato in sette diverse città del mondo, il disco vede la partecipazione di numerosi artisti che contribuiscono a rendere ‘Gathered’ un disco ancora più intimo e autentico.
Howe Gelb sarà in Italia il 9 aprile a Roma, il 10 aprile a Carpi e il 12 aprile a Torino