È la stampa, bellezza! Parole e concetti di Calabresi, Ferrara, Flores d’Arcais, Mentana, Travaglio

Mario Calabresi, Giuliano Ferrara, Paolo Flores d’Arcais, Enrico Mentana, Marco Travaglio presentano e discutono “E’ la stampa, bellezza!” , numero monografico di MicroMega dedicato al giornalismo

MicroMega dedica il terzo numero dell’anno al giornalismo per discutere del ruolo e dell’etica di quello che è a tutti gli effetti il quarto potere delle democrazie contemporanee.  Nell’epoca delle fake news e della post-verità, una riflessione sullo stato di salute dell’informazione e sulla sua capacità di svolgere ancora oggi il compito di critica radicale del potere. Il cuore del numero – in edicola, libreria, ebook e iPad da giovedì 29 marzo – è costituito da tre ampie sezioni di dialoghi, in cui note firme del giornalismo italiano si confrontano su doveri, responsabilità e limiti del proprio mestiere. Il tema dell’indipendenza e della sovranità dei fatti rappresenta il filo conduttore del volume: Luciana Castellina e Ferruccio de Bortoli, seguiti da Maurizio Molinari e Marco Travaglio, mettono a fuoco il rapporto fra militanza e imparzialità domandandosi come sottrarsi al controllo di interessi economici o partitici ed evitare forme di propaganda, mentre Enrico Mentana e Marco Damilano discutono dell’uso politico del giornalismo e degli eventuali rischi di una sua spettacolarizzazione in un contesto di crisi dei partiti e vuoto di rappresentanza.
Oggetto di un’altra parte di dialoghi è il giornalismo nei suoi diversi generi: Marco Lillo e Carlo Bonini presentano le sfide del giornalismo giudiziario e denunciano le difficoltà in cui versa negli ultimi tempi; Amalia De Simone e Sandro Ruotolo discutono del giornalismo di inchiesta, segnalando come è cambiata la narrazione della criminalità organizzata sui media e nell’opinione pubblica; Alberto Melloni e Emiliano Fittipaldi ci spiegano cosa vuol dire raccontare la Chiesa ai tempi di papa Francesco e quali sono le implicazioni per chi si occupa di informazione ecclesiale; Telmo Pievani e Rossella Panarese affrontano il tema del giornalismo scientifico, sottolineando la tensione fra democrazia e scienza e di conseguenza la necessità di una corretta informazione scientifica; con Stefano Cingolani e Giorgio Meletti è il giornalismo economico a esser tema di dibattito, mentre nuove frontiere del settore vengono presentate da Marco Rizzo, Gianluca Costantini e Matteo Stefanelli, i quali si occupano di graphic journalism, ambito ancora di nicchia, ma in forte espansione.

Un’attenzione particolare è riservata inoltre alle trasformazioni che hanno attraversato il giornalismo nel corso degli anni: mentre il dialogo fra Massimo Gramellini e Selvaggia Lucarelli si concentra sulla rubrica della posta del cuore, termometro dell’evoluzione dei costumi e delle relazioni amorose, Francesco Piccinini, Paolo Madron e Jacopo Tondelli si interrogano sulla funzione che il giornalismo può ancora svolgere ai tempi del web 2.0 e sul cambiamento nelle abitudini di consumo da parte degli stessi lettori. Il nuovo numero ospita anche alcuni saggi: Marco D’Eramo ricostruisce ascesa e declino della carta stampata, Silvia Bencivelli analizza il modo in cui i media parlano di scienza, Adele Orioli prende in esame la presenza della religione in televisione, David Lifodi racconta come la libertà d’informazione in America latina sia messa a dura prova, Marinella Correggia si occupa della questione delle fake news di guerra e infine il fumettista Zerocalcare denuncia le responsabilità mediatiche nello sdoganamento di movimenti di estrema destra.
Arricchiscono inoltre l’Almanacco un saggio di Marcel Gauchet, in cui il filosofo francese ripercorre il rapporto fra politica e menzogna nella storia del pensiero occidentale per soffermarsi sullo statuto della post-verità, e un contributo di Louis-Marie Horeau, ex redattore capo del settimanale storico francese Le Canard enchainé, che offre al pubblico italiano uno spaccato del sistema d’informazione d’oltralpe.
In occasione del cinquantenario del Sessantotto, Paolo Sollier ripercorre infine per MicroMega le tappe fondamentali della sua storia dal mondo del calcio alla militanza politica.