Ecco la storia di Anatoly Moskovin, il vero collezionista d’ossa

Quante volte abbiamo visto film di serial killer basati sui loro  comportamenti ossessivi-compulsivi? Tra questi in molte serie tv abbiamo visto efferati omicidi dove le vittime venivano vestite da bambole, oppure come nel più famoso film del genere “Il Collezionista D’ossa”, con protagonisti uno straordinario Denzel Washington e Angelina Jolie, cadaveri privati di alcune parti del loro corpo. Nessuno avrebbe mai immaginato che una cosa simile potesse accadere nella realtà, o meglio che una depravazione macabra potesse diventare un fatto di cronaca. Stiamo parlando del caso di Anatoly Moskovin, il vero “collezionista della morte”.

Uomo rispettato e tranquillo e anche molto intelligente, stante alle parole degli abitanti del paese russo dove lui abitava, Niznhy Hovgorod, in Russia. Parlava ben 13 lingue ma la cosa più inquietante era il fatto che fosse un grande esperto di cimiteri. Nel 2001 il mondo intero conobbe il volto demoniaco di questo uomo. La polizia, recatasi a casa sua per delle domande sul locale cimitero, restò agghiacciata  quando notò quello che l’uomo nascondeva in casa. Vennero ritrovati i corpi mummificati di 29 bambine, dai 3 ai 12 anni. Anatoly riesumava le bambine, le mummificava e le trasformava in bambole vestendole come tali. Appuntava tutto meticolosamente su un’agenda che di volta in volta aggiornava. Ognuna di loro aveva un nome, ad ognuna di loro festeggiava il compleanno, alcune le aveva  trasformare in carillon inserendo nella loro cassa toracica delle scatole musicali, ad alcune aveva coperto il volto con la cera e poi lo aveva truccato. In un’altra stanza furono rinvenute delle registrazioni in cui l’uomo interagiva con le “bambole” umane e in uno di questi video confessava la loro natura umana.

Durante l’arresto ha affermato che lo faceva per tenere le bambine al caldo perché le loro famiglie le avevano abbandonate al freddo. Fu ritenuto incapace di intendere e di volere, per questo non ha mai affrontato un processo. Dal 2011 è rinchiuso in un istituto psichiatrico di massima sicurezza da dove non uscirà più. Una magra consolazione per le madri che hanno pianto su una tomba vuota le loro figlie, per poi ricevere anche il dolore di scoprire che i loro resti erano stati utilizzati per questo macabro rituale. Quando sentite una storia che alle volte può sembrare surreale controllatene la fonte, potreste scoprire come in questo caso che la mente umana è a volte talmente malata da superare ogni fervida immaginazione e anche le storie artefatte di Halloween.

Domenico Corsetti