Europee, la fotopetizione degli studenti fuori sede: costi dei trasporti alti, vogliamo il diritto al voto

Si sono tenute ieri le elezioni europee nel nostro paese. Purtroppo, ancora una volta, migliaia di studenti universitari fuorisede non lo possono esercitare, oppure lo fanno affrontando importanti spese economiche. “Il diritto di voto è un diritto costituzionalmente riconosciuto e tutti devono potervi accedere. Per questo, nel giorno del voto, abbiamo voluto denunciare il problema con una fotopetizione”.

Queste le parole di una studentessa fuorisede, costretta a non poter votare a causa dell’alto costo del trasporto pubblico.

“Da anni denunciamo la situazione degli studenti fuorisede”, spiega la studentessa, “sono circa 400.000 giovani che studiano in una città diversa dalla propria città di residenza e, nonostante le tariffe scontate per il trasporto pubblico, i prezzi per tornare a casa a votare molto spesso restano proibitivi, soprattutto per chi viaggia in aereo. A questo fattore di difficoltà se ne aggiunge un altro, ovvero la lunga durata dei viaggi, che spesso impedisce il raggiungimento della città di residenza a causa delle attività e degli impegni (didattici o di lavoro, considerando l’alto tasso di studenti lavoratori) nella città di studio”.

“In altri paesi europei esistono forme di voto fuorisede o voto per corrispondenza”, precisa, “addirittura in Estonia quest’anno si è votato online. Pretendiamo che altrettanto nel nostro paese si tuteli il diritto di voto per tutti, compresi studenti e lavoratori fuorisede. Siamo arrivati al paradosso per cui esiste la forma di voto per corrispondenza per gli italiani all’estero ma non per chi si sposta all’interno dei confini nazionali. Si parla spesso della distanza dei giovani dalla politica, eppure non si garantisce loro neanche la reale garanzia di poter esercitare il diritto di voto”.

“Questo governo deve assumersi le proprie responsabilità dell’ennesima promessa non mantenuta”, conclude, “e procedere immediatamente con una modifica della legge elettorale per risolvere questo annoso problema. Siamo stanchi di questa situazione, vogliamo votare fuorisede”.