Evviva l’Italia corrotta e immorale in un film esilarante e preoccupante

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Massimiliano Bruno punta l’obiettivo e scatta un’ inquietante istantanea su un Paese che cade a pezzi e che sembra non voler reagire al malcostume dei tempi moderni
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Nelle sale cinematografiche arriva “Viva l’Italia”, un film interessante e preoccupante poiché scatta la fotografia di un Paese ormai allo sbando, dominato dalla mala politica. Obiettivo puntato sui figli dell’Italia dei tempi moderni, viziati e disadattati, per nulla dotati di capacità e predisposizione al mondo del lavoro, impiegati a rivestire improbabili incarichi in posti di lavoro assegnati solo grazie alle raccomandazioni. Un Paese dove dilaga la corruzione e dove i politici, o aspiranti tali, sono disposti a tutto pur di conquistare un ruolo di potere. L’attenta regia di Massimiliano Bruno ha guidato i protagonisti, Michele Placido, Raoul Bova, Ambra Angiolini, e Alessandro Gassman, nel racconto degli aspetti più inquietanti del nostro vivere all’italiana. Il film racconta la storia di un politico meridionale, senza alcun ideale, spregiudicato e corrotto fino al midollo che, suo malgrado, è costretto a vivere l’esperienza di una rara malattia che lo costringe a dire la sempre la verità, diventando il promotore di una iniziativa esilarante e singolare: introdurre l’articolo 140 nella costituzione italiana per sancire il diritto di ogni cittadino a conoscere sempre e solo la verità. Sarà proprio lui a rivelarne di cotte e di crude e far finire nella tempesta delle verità nascoste anche la sua famiglia con le bizzarre conseguenze del caso. L’invito alla riflessione su come è diventato il nostro Paese, su quali valori si fonda il vivere quotidiano, su come difendere la dignità e sull’incertezza del futuro che ci attende, va raccolto per far tesoro degli errori e restituire all’Italia decoro e serietà. Gianluca Rubeo