#F1Report: le pagelle del Gran Premio di Gran Bretagna

Dopo l’urlo strozzato in gola in terra austriaca, la Ferrari vince nella tana del lupo con un Vettel davvero perfetto che allunga nel Mondiale. Dietro di lui un delusissimo Hamilton, autore comunque di una rimonta fantascientifica dopo l’incidente al via con Raikkonen che, da par suo, completa un podio a forti sfumature rosse.

 

Vettel: 10 e lode. Sceso dalla sua SF70-H appena dopo le qualifiche era bianco in volto, come un panno lavato: quel maledetto dolore al collo doveva essere lancinante, ai limiti della sopportabilità. Eppure soltanto un Hamilton perfetto sul giro secco gli ha tolto la gioia della pole. In partenza è un proiettile, svernicia la freccia d’argento di Lewis e si produce in un ritmo incredibile. La safety car rischia di rimettere tutto in gioco ma lui, che nel frattempo aveva infilato le soft, tira fuori dal cilindro una magia, una “manovra Ricciardo 2.0” su Bottas e si prende la vittoria di forza, in pista. Ancora una volta.

 

HAMILTON: 9. Il giro che gli vale la pole è stato magistrale, specie nella sequenza Maggots – Becketts che riesce a pennellare in maniera inimitabile. Al via però si pianta, lo passano e poi si tocca con Kimi finendo ultimo. Poi, però, parte la sua furiosa rimonta. Tiene un ritmo assurdo senza nemmeno usurare le gomme e finisce secondo in maniera semi incredibile. Fuoriclasse, nonostante rosichi oltre il consentito quando non taglia il traguardo per primo.

 

RAIKKONEN: 8. I 10’’ di penalità (discutibili non tanto nel merito ma nella quantificazione, al solito puramente arbitraria…) costringono anche lui alla remuntada e, anche grazie a questa necessità, fa vedere che su quella Ferrari ci vuol restar seduto anche nella prossima stagione finendo sul podio. Bei sorpassi, gran ritmo; gli serve “soltanto” quel weekend perfetto che per la legge dei grandi numeri dovrà arrivare.

 

VERSTAPPEN: 8. La macchina lo lascia a piedi, tanto per cambiare. Tuttavia il duello rusticano con Raikkonen è l’ulteriore conferma di un potenziale pressoché illimitato. Gli manca il motore e difficilmente Honda darà una grossa mano, quantomeno a breve.

 

HULKENBERG: 7,5. Senza discussioni il primo degli “umani”. Consistente e veloce, come sempre. Una panacea per la Renault che, dopo un grande inizio stagione, sembra un po’ ferma nello sviluppo della vettura.

 

ALONSO: 7. Vederlo affilare le armi per una lotta che non gli compete fa stringere il cuore ma fornisce anche la misura della sua infinita passione. Gli auguro miglior fortuna Oltreoceano dove andrà a portare i suoi talenti dall’anno prossimo.

 

PEREZ: 4. Ormai viene sistematicamente bastonato da Ocon. Sente sulle spalle tutta la pressione di un futuro incerto e questo sta erodendo il suo smalto. Farà fatica a procurarsi un sedile, specie continuando così.

 

WILLIAMS: 2. Bisogna fare professione di onestà intellettuale. Stroll e Sirotkin, se non staccassero lauti assegni per pagarsi il sedile, non li farebbero nemmeno correre a piedi. La Williams però è imbarazzante, dal punto di vista tecnico e gestionale. Un’armata Brancaleone che va sistematicamente a tentoni e sta delapidando una delle storie più gloriose del motorsport. Disastro totale.

 

Antonio Rico