King James, è caduta la corona? Il Re rischia di essere detronizzato

Ormai ne abbiamo la certezza : i Los Angeles Lakers non parteciperanno ai playoff e di conseguenza non vedremo Lebron puntare al titolo dopo ben 13 anni. Sono tante le cause di questa stagione fallimentare e cercheremo di analizzare ogni singolo punto.

  • Squadra

I Lakers 2017-2018 sono una squadra giovane, inesperta ma con grande potenziale: Lonzo Ball, Kyle Kuzma e Brandon Ingram sono le basi da cui ripartire per costruire un futuro migliore.

In estate però arriva il pezzo da 90, Lebron James, e inevitabilmente cambiano i progetti della squadra. L’obiettivo dichiarato non è puntare al titolo, ma creare un gruppo vincente che possa dominare la lega nei prossimi anni. L’ intenzione della dirigenza giallo-viola è cercare di ingaggiare un altra stella da affiancare a Lebron ma tutti i free-agent di livello ( Leonard, George, ecc) rifiutano. I Lakers quindi devono ripiegare su giocatori meno “ blasonati” ma che possono essere funzionali alla squadra e che soprattutto hanno 1 solo anno di contratto rimanente, che permetterà ai Lakers di avere ancora tanto spazio salariale nell’estate 2019. Arrivano quindi Rajon Rondo, le ali Michael Beasley e Lance Stephenson e il centro Javale McGee, fresco campione NBA con i Golden State Warriors. Giocatori esperti, ma poco funzionali al modo di giocare di Lebron, che preferisce avere molti tiratori che possano aprire il campo per le sue penetrazioni.

  • Gestione del gruppo

I Lakers nonostante siano una squadra costruita male, hanno trovato solidità e sicurezza nei loro mezzi. Arrivano vittorie importanti e anche grazie ad uno dei calendari più facili della lega i Lakers guadagnano le posizioni alte della Western Conference. Quando hai Lebron in squadra, la pressione su di te è massima : giochi molto spesso in TV nazionale, sei sempre al centro di critiche se stai giocando male e al centro di elogi se stai giocando bene. Questa pressione esplode nella partita di Natale contro i Golden State Warriors dove i Lakers giocano la partita perfetta e battono i campioni in carica, nonostante l’infortunio di Lebron. Dopo quella partita per molti i Lakers diventano una contender, la vera antagonista di Golden State e la favorita al titolo. Probabilmente in quel momento la dirigenza cambia i suoi obiettivi: “ perché buttare questo anno quando siamo già competitivi? Cerchiamo di arrivare fino in fondo”. La verità è che dopo quella partita i Lakers andranno in caduta libera. Lebron salta tante ( forse troppe) partite e i giovani Lakers ne accusano la mancanza, perdendo partite anche facili sulla carta che li spingono sempre più giù nella western Conference. Quando Lebron rientra dall’infortunio, i Lakers decidono sostanzialmente di “suicidarsi” e buttare la via la stagione. In breve, Lebron vorrebbe portare Anthony Davis ai Lakers e la dirigenza mette sul mercato tutti i suoi giovani nel tentativo di convincere il general manager dei Pelicans. Davis non arriva e lo spogliatoio si divide in 2: Lebron da una parte, il resto della squadra, che si sente tradita dal proprio leader, dall’altra.

I Lakers non riescono più a riprendersi, comincia una striscia negativa che porta i Lakers in fondo alla Western Conference, e nonostante Lebron dichiari di aver attivato la “ playoff mode”, arrivano sconfitte inaspettate contro Suns e Hawks. La sconfitta nel derby di Los Angeles contro i Clippers segna la fine della rincorsa ai playoff. Game Over. Come se non bastasse qualche giorno fa è trapelata l’indiscrezione che la dirigenza dei Lakers avrebbe pensato di scambiare Lebron. Una mossa che secondo alcuni potrebbe esere ripresa in considerazione quest’estate

  • Infortuni

Probabilmente è vero: se Lebron e Ball non avessero saltato così tante partite, i Lakers giocherebbero i Playoff. Molto spesso è anche questione di sfortuna ma in questa stagione sono stati tanti i giocatori che hanno sofferto di problemi fisici. L’ultimo, Brandon Ingram, ha una trombosi che potrebbe tenerlo fuori per tanto, tanto tempo.

  • Walton

Luke Walton in questo momento non può più essere l’allenatore dei Lakers. Ha perso completamente la bussola e come tanti altri è stato schiacciato dalla leadership di Lebron. Qualche esperimento interessante, qualche scelta obbligata ( Ingram playmaker) ma rimane la sensazione che Walton non abbia le capacità di gestire i Lakers anche il prossimo anno. Tra i suoi possibili successori ci sono Phil Jackson e Tyronne Lue, 2 scelte ampiamente discutibili

  • La scelta di Lebron

Lebron ha 34 anni è nonostante molte volte abbia dimostrato di “non essere umano”, sta iniziando ad entrare nella parte finale della sua carriera. Che senso ha avuto quindi sprecare un anno del suo “prime” andando a giocare in una squadra che chiaramente non poteva puntare al titolo? Los Angeles ha sempre gran fascino ed effettivamente sarà il protagonista di Space Jam 2, come si poteva intuire al momento della firma. Ma ne valeva davvero la pena? Prima o poi il suo dominio ai Playoff sarebbe dovuto terminare, ma durante la stagione ha mostrato più volte la mancanza di voglia sia in difesa che in attacco. Quello che deciderà di fare quest’estate sarà molto importante per la sua carriera: cedere alla tentazione di vincere una facile medaglia d’oro con Team USA o riposarsi e ricaricare le pile per essere al 100% all’inizio della regular season, come non gli capitava ormai da tanti anni? Staremo a vedere.

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