La neurochirurgia delle donne 3.0, quel sottile confine tra scienza e passione

“Cosa sia la passione poi… è difficile da spiegare. Di sicuro accomuna tutte noi, donne neurochirurgo. Prima il corso di Laurea poi la convinzione di una scelta, la Neurochirurgia, già osteggiata durante gli anni universitari e ancor più durante la specializzazione. Tanti sacrifici, notti insonni, ore di lavoro interminabili e “conflitti” verbali palesi e sottili affrontati per perseguire un grande Amore. Alla fine è inevitabile, anche chi tra noi afferma che come donna non si sia sentita mai discriminata, deve ammettere che per ottenere qualcosa ha dovuto lavorare di più e non poco di più”.
A parlare sono le neurochirurghe italiane che parteciperanno a un evento unico nel suo genere sia dal punto di vista scientifico che sociale che si terrà a Terni dal 23 al 24 novembre a partire dalle 8:30 all’hotel Michelangelo Palace. Si tratta del congresso “La Neurochirurgia delle donne 3.0: una realtà anche nel Trauma Tour”, organizzato dal Dottor Sandro Carletti, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Primario della Neurochirurgia dell’Ospedale Santa Maria di Terni, coadiuvato dalle neurochirurghe Rossella Rispoli e Catia Delfinis, responsabili scientifiche. “Come per tutte le donne lavoratrici, non è il lavoro che spaventa”, afferma la maggior parte delle Neurochirurghe italiane che numerose hanno accettato l’invito all’evento, “quello è la nostra forza, ma c’è la percezione che basti poco per esser sminuite: una gravidanza, una malattia (anche una banale influenza) o il solo pensiero di “costruir” famiglia spesso è accompagnato da una frase comune e quanto mai ridicola “..non poteva pensare di fare il Neurochirurgo”. Un ambiente maschilista la chirurgia e ancor di più la Neurochirurgia che in questi ultimi anni si sente “minata” da una presenza femminile semplicemente rilevante. I numeri sono una garanzia e parlano chiaro: il 67% degli iscritti in Medicina è donna, la metà degli specializzandi neurochirurghi è donna, in ogni unità operativa ci sono almeno due donne neurochirurgo. Nonostante ciò le posizioni apicali sono occupate da uomini e quello che è ancor più deludente è la constatazione che solo il 20% delle donne svolge un’attività nelle maggiori attività congressuali nazionali ed internazionali.
La neurochirurgia delle donne non tratta né di Medicina di genere né di quote rosa (non sono termini da dizionario neurochirurgico), è solo un’occasione! Un’occasione di incontro e condivisione delle nostre esperienze…un’occasione di far sentire la “nostra voce” ben oltre le pareti di un reparto. E’ un modo come un altro per far capire che ci siamo come e più di prima indipendentemente dai falsi miti che spesso sono stato creati. “Ci siamo anche in relazione alla nostra vita personale e familiare”, spiegano le neurochirurghe, “imprescindibile dal nostro lavoro così come lo è per i colleghi uomini. In effetti la nostra caratteristica genetica più comune di noi donne è saper essere multitasking e rendere con maggior efficienza se impegnate su più fronti. Vi invitiamo ad esser presenti in tante e iniziare finalmente a condividere tra di noi le nostre esperienze; in fondo il nostro punto di forza sono la determinazione e la creatività quindi niente di più auspicabile che unire le singole geniali follie per modificare (sovvertire) un sistema quanto mai arcaico”. La partecipazione all’evento è gratuita per 200 partecipanti ed è subordinata alla disponibilità dei posti, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Chiusura lista di iscrizione domenica 19 novembre alle 23.59. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione a tutti i partecipanti regolarmente iscritti. Per informazioni sull’evento o in caso di problemi con le iscrizioni vi preghiamo di scrivere una mail a congressi@progetka.com oppure contattarci al numero 338.8423774.
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