La rivoluzione culturale passa per i bambini. In Italia sono quelli che leggono di più.

Se dovessimo individuare una citazione perfetta per descrivere l’importanza di leggere un buon libro questa, sicuramente, sarebbe “la lettura è l’esercizio dell’anima“. Soprattutto in questi anni, infatti, si è diffuso il grado d’allarme sul disinteresse alla lettura che colpisce le nuove generazioni, fagocitate dal mondo dei social media e da internet. Però, dagli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sui consumi culturali, in collaborazione con Pepe Research, nella recente Fiera internazionale dell’Editoria a fieramilanocity svolta a Milano, si nota una notevole controtendenza. Da queste statistiche, infatti, risulta che il 69% dei bambini nella fascia di età che va da 0 a 13 anni apprezzai libri. Quasi 7 su 10. L’82%  di essi ha almeno sfogliato un libro illustrato, cartaceo o tattile, letto un e-book o ascoltato un audiolibro. La lettura dei libri cartacei è di poco superiore tra le bambine: li scelgono il 77% delle bambine e il 75% dei maschi.

Quindi, l’ultima generazione sembra dare una nuova tendenza, ma i dati positivi non si fermano qui, infatti la fascia che va dai 14 ai 73 anni si ferma al 65% (leggermente più in basso). Certo, bisogna far si che queste percentuali crescano ma l’allarmismo spesso è ingiustificato. Le belle notizie  portano con se anche quelle solo all’apparenza positive, perché se è vero che 8 bambini su 10 bambini nella fascia di età che va dai 7 ai 9 anni sono molto abili nell’utilizzo della tecnologia ed utilizzano uno smartphone (di cui il 32% in maniera autonoma), l’abilità cresce con gli anni e, infatti, nella fascia di età 10-12 anni il 91% sa utilizzare uno smartphone(di cui il 79% in autonomia). È anche vero che questo accesso sconsiderato alla tecnologia può far incorrere in notevoli pericoli i nostri ragazzi, è necessario attuare quindi  tutte le precauzioni del caso (parental control o filtri per l’accesso ad internet) sull’utilizzo dei mezzi tecnologici, spetta ai genitori saperle applicare.

In riferimento alla lettura intanto l’AIE  lancia un’idea, illustrata  da Beatrice Fini, responsabile del Gruppo Editori per Ragazzi AIE: “Disporre di un osservatorio che prende in esame i comportamenti di lettura anche delle fasce dei bambini più piccoli, è fondamentale, perché permette di monitorare età e comportamenti mai prima indagati nella relazione che i bambini hanno con le varie forme di lettura, con i genitori e con gli adulti”. Quindi investiamo su questi dati, con lo scopo di migliorarli sempre verso l’alto, affinchè l’ignoranza che tanto preoccupa, in poco tempo sarà solo un ricordo.

Domenico Corsetti