Presentata la nuova ed estrema monoposto Ferrari. Si chiama SF90, omaggio alla storia del Cavallino con un solo obiettivo: vincere, finalmente.

Aggressiva, innovativa, estrema in ogni dettaglio. La SF90 è un concetto rivoluzionario e non solo un’evoluzione del progetto 2018. Si parte dal nome, un omaggio ai 90 anni della Scuderia più iconica al mondo, passando per la lineup tecnica che vede il cambio al vertice con Mattia Binotto nuovo Team principal e l’enfant prodige Leclerc affiancare il pluri-iridato Vettel ma è stata la nuova creatura di Maranello a lasciare tutti senza fiato per il suo essere avanguardia ingegneristica e di design. Osare per vincere, pare possa definirsi questo l’assioma che l’ha partorita.

Il CEO della Rossa, Camilleri, non ha tradito l’emozione di “un giorno speciale” nella sua dichiarazione di apertura di questa attesissima premiére: “Vogliamo rendere tutti orgogliosi, sentiamo la pressione di rappresentare qualcosa di unico e ne siamo molto orgogliosi e felici”. Un nuovo corso meno muscolare e più emotivo, intimo quello che prende ufficialmente il via oggi. Lo si intuisce dalle parole e dagli sguardi di ciascuno dei protagonisti di questo cerimoniale sacro alla pista. Lo stesso Binotto, emblema di questo nuovo inizio, ha preferito passare dall’inglese all’italiano per descrivere cosa Ferrari significhi, non volendo venir meno alla lingua che maggiormente lo può rappresentare: “Portiamo il vessillo di un team leggendario, unico, siamo gli eredi di un uomo che ha fatto la storia dell’automobilismo e questo ci responsabilizza e onora”. Sono però le parole del Presidentissimo Elkann forse le più emblematiche, visto che sono state partorite da una figura solitamente molto pacata, persino ingessata a volte ma che non ha potuto non raccontare quanto “essere Ferrari è qualcosa di unico e deriva dalla passione di Enzo Ferrari che resta ben impressa sul nostro DNA, fatto di ambizione e orgoglio” senza trascurare il vero fattore che differenzia questa dalle altre squadre, ovvero, il fatto di essere “una famiglia dove si lavora all’unisono, dentro e fuori la pista, siamo una squadra che unisce un intero Paese col rosso che è il colore del cuore, rappresentato dai nostri tifosi che sono tutto quello che siamo e che abbiamo bisogno di avere vicino perché per vincere dobbiamo lottare tutti insieme”.

Passando più specificamente alla vettura, l’impressione è di un cambio di filosofia più che di uno step evolutivo. L’ala anteriore che, da regolamento 2019, può contemplare al massimo 5 profili, ha una sezione frontale a doppio cucchiaio con dei cestelli che decrescono dalla parte centrale verso il profilo laterale con l’obbiettivo di generare il cosiddetto “effetto outwash”, ovvero sparare i flussi non più in alto ma di lato, al contrario, ad esempio, di quanto fatto da Mercedes, rimasta ad una lettura più tradizionale dell’ala. Pance molto lavorate precedute da un badge board complessissimo e sormontate da un air scoop davvero ridotto. Il capolavoro è nella “zona Coca-Cola”, rastremata come non mai si è visto prima nemmeno in altre vetture, all’esito di una cura dimagrante ragguardevole. Non si può non menzionare la colorazione, più aranciata e opaca per la prima volta a Maranello, con tratti di nero in varie zone e praticamente nessuna pennellata di bianco anche in ossequio al nuovo title sponsor “Mission Winnow”. Lo stesso Binotto ha specificato come “ogni particolare è stato estremizzato”, a conferma di un cambiamento anche filosofico e non solo gerarchico in Ferrari. Lunedì ci sarà l’attesissimo shakedown ai test FIA di Barcellona e inizieremo a capire se questa magnifica SF90 sarà anche la vettura vincente che da troppi anni milioni di tifosi in tutto il mondo aspettano.