Tutti noi abbiamo imparato a conoscerlo come il Genny di Gomorra, ma l’attore napoletano Salvatore Esposito, classe ’86, un milione di followers su instagram, non è soltanto questo. Ha dimostrato di essere un artista poliedrico e umile in più di un’occasione. Fuori dal set della fortunata serie TV prodotta da Sky, Salvatore appare completamente diverso, con una serenità che lascia trapelare dallo sguardo, ben lontano dal camorrista che interpreta nella finzione. Lo abbiamo visto a inizio marzo sul grande schermo con il film Puoi baciare lo sposo, in cui interpreta un gay innamorato, e in pochi ricordano il cameo dell’attore nel geniale Lo chiamavano Jeeg Robot. Lui ammette di averlo girato prima che Gomorra andasse in onda, quando era ancora sconosciuto, e di essersi molto divertito in quell’occasione. Confessa di aver ottenuto il ruolo di Genny Savastano in modo bizzarro: non era lì per fare il provino, bensì come assistente ai provini. Doveva distribuire le battute ai 1200 aspiranti attori quando è stato notato dai produttori che hanno deciso di affidargli il ruolo. «Anch’io sono cresciuto nell’interland napoletano, a Mugnano di Napoli, e ho frequentato ragazzi che hanno preso altre strade: alcuni sono morti, altri sono in galera. Io però ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno sempre sostenuto: la famiglia, quando nasci in zone abbandonate a se stesse, è l’unico riferimento».Fino a cinque anni prima di girare Gomorra lavorava da McDonald’s, ma sin da piccolo il suo pallino è stato la recitazione. Il papà, barbiere da decenni e unico lavoratore in una famiglia con tre figli, una volta appreso da suo figlio che voleva licenziarsi e intraprendere un corso di recitazione, gli rispose: “Va bene ma punta alla luna, così mal che vada ti troverai a camminare tra le stelle”. Da quel momento Salvatore ci ha creduto più che mai, facendo valere le sue ambizioni e impegnandosi al massimo, ottenendo meritatamente la fama e l’affetto smisurato dei fans.
Il suo personaggio, nella quarta stagione di Gomorra ormai in onda dal 29 marzo, subisce un brusco cambio d’immagine ad opera dello stilista Alessandro Sartori, direttore artistico di Ermenegildo Zegna, che crea il guardaroba del “nuovo” Genny, stavolta costretto a cambiare vita e a diventare imprenditore in carriera. Niente più orecchini, giubbotti camouflage, chiodo di pelle, jeans strappati, scarponi, ma completi di alta sartoria. Sua moglie Azzurra (Ivana Lotito) è sua fedele alleata nonché braccio destro, mentre lui da papà fa tutto il possibile per dare solo il meglio al loro bambino.
Gennaro fa sul serio, e punta sullo stile e la qualità dei tessuti made in Italy: i capi, realizzati su misura, portano il nome Genny Savastano internamente ricamato a mano. Abiti tre pezzi sui toni del nero e del grigio, camicie classiche bianche o celesti, eleganti stringate, per le occasioni più importanti, oppure chinos, trench, maglioni a girocollo nei toni del blu, del grigio e del marrone per il tempo libero, sono gli outfit tradizionali che il boss indossa con molta naturalezza.
Ormai siamo arrivati all’ottava puntata di Gomorra e non vediamo l’ora di vedere gli sviluppi ed eventuali colpi di scena della storia, nel nono e decimo episodio questa sera su Sky Atlantic in prima TV. L’attore promette che “Niente è come sembra”, come ricorda spesso ai fans sui social. A noi non rimane che augurare un enorme in bocca al lupo e una lunghissima carriera a Salvatore, nella certezza che, smessi i panni di Genny Savastano, saprà sicuramente farsi apprezzare in tanti altri ruoli.
Daria Lucci