Stanotte al via la regular season NBA. La caccia all’anello è riaperta!

Ci siamo, dopo un estate a dir poco bollente, la lega più bella del mondo è pronta a riaprire i battenti. Tanti i cambiamenti rispetto alla scorsa stagione anche se la squadra favorita rimane sempre la stessa, i Golden State Warriors. La squadra di Coach Kerr ha ingaggiato in estate Demarcus Cousins aumentando ancora di più il divario con le altre squadre e candidandosi così alla vittoria del quarto anello in cinque anni. L’arrivo dell’ex Pelicans risolve molti problemi agli Warriors che durante gli scorsi playoff hanno sofferto più del dovuto i centri avversari, soprattutto Capela. Il quintetto di Golden State può essere formato da 5 All-Star e sono poche le squadre in grado di difendere contro quel quintetto.

Una di queste è Boston, che si candida ad essere l’altra vera pretendente al titolo. Gli infortuni di Irving e Hayward sono ormai acqua passata e i giovani del roster hanno dimostrato durante gli scorsi playoff di avere “gli attributi” per giocare minuti ad alto livello. Coach Stevens ha tra le mani una squadra ben costruita ma che non è mai riuscita a giocare insieme causa infortuni; Irving può potenzialmente segnare 40 punti a sera ma ama giocare in isolamento e questo può diventare un problema soprattutto nella post season. L’evento dell’estate però è stato sicuramente il passaggio di Lebron James ai Lakers, rendendo la Western Conference ancor più competitiva. Quando hai James in squadra sai che la finale può diventare un obiettivo concreto ma molto dipenderà dal supporting cast. I giovani sono interessanti , Lonzo Ball è l’Anti-Irving (meno isolamenti e più passaggi) Kuzma e Ingram hanno le carte in regola per diventare ottimi giocatori e i veterani arrivati in estate possono portare imprevedibilità offensiva. Questi Lakers sono sulla carta più forti dei Cavs dell’anno scorso ma c’è la sensazione che manchi ancora qualcosa per puntare davvero al titolo. I Cleveland orfani di Lebron ripartono da Love che dovrà inevitabilmente ritornare un All-star e da Sexton che ha dimostrato di essere già pronto per l’NBA ma che probabilmente non riuscirà mai a diventare il go-to-guy della franchigia. Un’altra trade che ha fatto discutere molto in estate è stata quella che ha visto passare Kawhi Leonard ai Raptors in cambio di DeRozan, finito agli Spurs. Toronto ha finalmente ottenuto la stella che cercava e in una Eastern Conference finalmente libera dal predominio di Lebron può tranquillamente puntare al primo posto. Chi non se la passa bene invece è Popovich che a San Antonio ha assistito alla chiusura di un era dopo il ritiro di Ginobili e la partenza di Parker e che ora dovrà cercare di costruire un sistema di gioco basato sui suoi 2 migliori giocatori, Derozan e Aldrirge. Grande curiosità anche per le scelte al draft di quest’anno con Ayton osservato speciale dopo che i Suns hanno preferito lui rispetto a Doncic. L’impatto dello sloveno con il mondo NBA è stato meno traumatico del previsto e il ragazzo ha già fatto vedere di avere diritto di cittadinanza in questa lega. Dopo il probabile ultimo anno di Nowitzki a Dallas toccherà proprio a Doncic raccoglierne la pesante eredità. Sarà interessante anche scoprire chi vincerà il premio di Mvp tra i tanti candidati: Davis e Antetokounmpo hanno tutte le carte in regola per dominare la lega ma le squadre in cui giocano non sembrano garantire loro un buon numero di vittorie; Harden cerca il bis dopo lo scorso anno; Westbrook viene da due stagioni consecutive con una tripla doppia di media e la partenza di Anthony potrebbe avergli dato nuove motivazioni; Lebron, beh è semplicemente Lebron.

Non ci resta allora che metterci comodi, puntare la sveglia alle 2 di questa notte e urlare come dei pazzi ad ogni giocata spettacolare iniziando da Celtics – Sixers prima di vedere, a seguire, i campioni in carica debuttare tra le mura amiche contro OKC. Bentornata NBA, ci sei mancata.

 

Lorenzo Milella