Teatro Argentina, Teatro India, Teatro Torlonia: gli spettacoli della settimana

Al Teatro Argentina dal 26 febbraio al 3 marzo, When the rain stops falling – Quando la pioggia finirà di Andrew Bovell. Regia Lisa Ferlazzo Natoli. Da un progetto di lacasadargilla.

«When the rain stops falling è la storia delle famiglie Law e York: quattro generazioni di padri e figli, delle loro madri e mogli. Quasi un romanzo teatrale intimo e distopico che Bovell disegna con un’affascinante struttura drammaturgica, dove i diversi fili narrativi, il graduale sovrapporsi delle temporalità e l’incrocio dei destini delle quattro generazioni, raccontano una corrispondenza così profonda tra le esperienze di ognuno da suggerire che negli alberi genealogici non vi siano ‘scritti’ solo i nomi dei protagonisti, ma anche i comportamenti, le inclinazioni, i desideri e gli errori.»

Altre attività intorno a When the Rain Stops Falling: al Teatro Valle dal 20 al 23 febbraio, rassegna di film Proiezioni Australi; al Teatro Argentina (Sala Squarzina) il 27 febbraio alle ore 17, presentazione del volume When the Rain Stops Falling con l’autore Andrew Bovell, la traduttrice Margherita Mauro e lacasadargilla, coordina Graziano Graziani; al Teatro Argentina (Refettorio) dal 26 febbraio al 3 marzo, installazione Caelum, opera di Daniele Spanò.

Al Teatro Argentina dal 12 al 24 febbraio, l’ultima settimana di programmazione di Enrico IV di Luigi Pirandello. Adattamento e regia Carlo Cecchi.

«Carlo Cecchi si cimenta con un grande classico della tradizione pirandelliana, Enrico IV. I grandi ed eterni temi della maschera, dell’identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà vanno a comporre un’opera che è considerata una pietra miliare del teatro di Pirandello. Una tragedia vibrante, amara, di assoluta bellezza, che infrange gli schemi consuetudinari per attingere a una tensione interiore davvero universale e sfociare nella farsa.»

Al Teatro India dal 19 al 24 febbraio, lo spettacolo vincitore della quinta edizione de I Teatri del Sacro, Immacolata Concezione, da un’idea di Federica Carruba Toscano. Drammaturgia e regia Joele Anastasi.

«È la storia di una moderna Santa, di una figura emblematica, che come un’antica vestale, appare sacra, ma le sue attenzioni carnali sono di pubblico dominio. Concetta si trasforma nell’oracolo, nell’altare divino, nell’immaginetta da venerare, su cui piangere, pregare e ridere. Al tempo stesso la sua verginale sensualità la protegge dal mondo esterno, isolandola da tutto il resto. Uno spettacolo che dimostra che quando si ha il coraggio di mostrare le crepe dell’animo, tutte le cicatrici diventano l’opera d’arte più bella.»

Al Teatro Torlonia dal 20 al 24 febbraio, Storia di una amicizia, tratto dalla tetralogia L’amica geniale di Elena Ferrante. Ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis.

«Lo spettacolo, diviso in tre capitoli (Le due bamboleIl nuovo cognome e La bambina perduta), si basa sulla storia dell’amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto.»

Mercoledì 20 febbraio, a fine spettacolo, si terrà un incontro con la Compagnia, con Chiara Lagani, Fiorenza Menni e Luigi De Angelis, modera Sarah Perruccio (Società Italiana delle Letterate).

Al Teatro India dal 21 al 24 febbraio, lo spettacolo vincitore della quinta edizione di Dominio Pubblico, Sempre Domenica. Drammaturgia Collettivo Controcanto, ideazione e regia Clara Sancricca.

«Sempre domenica è un lavoro sul lavoro. Il lavoro costituisce la migliore polizia e tiene ciascuno a freno e riesce a impedire il potenziarsi della ragione, della cupidità, del desiderio di indipendenza. Esso logora una gran quantità di energia nervosa, e la sottrae al riflettere, al sognare, all’amare, all’odiare. Gli attori tessono una trama di storie, che aprono squarci di esistenze incrociate. Sono vite che si arrovellano e intanto si consumano, che si ribellano eppure poi si arrendono, perché è il lavoro a suonare la melodia più forte, quella dell’ineluttabile, dell’inevitabile, del così è sempre stato e del sempre così sarà.»

Dittico Manfredini al Teatro India: dal 26 al 28 febbraio, Luciano, ideazione e regia di Danio Manfredini; dal 1 al 3 marzo, lo spettacolo vincitore del premio UBU 1999 come migliore attore, Al presente, di e con Danio Manfredini.

«Luciano è il racconto del delirio di un folle espresso tramite stati d’animo, suoni, visioni, voci lontane e presenze che infrangono il silenzio e la solitudine. Gli scenari del teatro della mente, con presenze immaginarie, visioni e fantasmi, si riversano sul palcoscenico affrontando i temi dell’omosessualità, della pazzia, della emarginazione, in un gioco teatrale che rivela una realtà cruda e crudele, di dolore e sofferenza.»

«Al presente vede ancora una volta protagonista la mente, la sua dimensione indefinita, oscura e inafferrabile. In scena un uomo e il suo doppio: una parte è immobile, assorta, riflessiva, un’altra è invece inquieta come i fantasmi che popolano la sua interiorità e la sua anima. Danio Manfredini si rifà alle patologie psichiatriche e a quelle forme e atteggiamenti fisici che evidenziano ed esprimono nervosismi, amplificandoli e portandoli all’estremo.»

Al Teatro Torlonia dal 1 al 3 marzo, 4:48 Psychosis di Sarah Kane. Regia Valentina Calvani.

«Elena Arvigo porta in scena 4.48 Psychosis, uno dei testi più controversi, assoluti e intimi del teatro contemporaneo mondiale, scritto dalla drammaturga inglese Sarah Kane poco prima della sua terribile morte. Una partitura lirica, una sinfonia sull’amore e sull’assenza di amore, una drammaturgia toccante e molto complessa di cui l’attrice riesce a renderne la drammaticità e allo stesso tempo, in alcuni passaggi, l’ironia.»