#Libri&Dintorni: intervista a Chiara Moscardelli, scrittrice ironica, divertente e un pò detective

Questa settimana nella nostra rubrica parliamo di una scrittrice che ho avuto il piacere di conoscere qualche anno fa in occasione della pubblicazione del suo primo libro “Volevo essere una gatta morta”,Chiara Moscardelli è romana ma vive a Milano e dopo l’uscita del suo romanzo d’esordio ha proseguito per fortuna con altri romanzi, uno meglio dell’altro “La vita non è un film”, “Quando meno te lo aspetti”,”Volevo andare a letto presto”, facendola entrare nel panorama letterario italiano come una scrittrice piena di verve, ironia e portatrice sana di buon umore. E’ uscito da poco il suo nuovo romanzo Giunti Editore “ Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli” : Teresa: quarant’anni, disoccupata e  felicemente single. O almeno così crede. Dopo aver perso l’ennesimo lavoro ,decide di rifugiarsi a Strangolagalli, il borgo a sud di Roma dove è nata, e avviare una piccola attività alberghiera: l’ideale per studiare avventori e clienti, e raffinare così il suo talento naturale di profiler. Teresa è infatti dotata di un intuito fuori del comune, che le consente di capire a una prima occhiata chi ha davanti,un intuito che ben presto la ficcherà nei pasticci, mettendo decisamente in subbuglio gli abitanti del paesino.A Strangolagalli si è stabilito da poco anche Paolo, un uomo timido e garbato,sensibile al fascino di Teresa, tanto che la invita a cena. La fatidica sera però, complice l’aria condizionata e un certo nervosismo, la donna si rifugia in bagno e al suo ritorno… Paolo è svanito, o meglio, letteralmente volato dalla finestra! E così, tra affascinanti detective in incognito e carabinieri di paese, reporter d’assalto e misteriosi sconosciuti, Teresa si ritrova risucchiata in una girandola di intrighi e misteri, in un susseguirsi di imprevedibili colpi di scena.

Per saperne di più ho contattato Chiara Moscardelli che mi ha  raccontato un po’ di cose.

I tuoi libri hanno sempre dei titoli molto originali, parto dal nome della protagonista, come è nato Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli?

Sai che non te lo so dire? Penelope Stregatti di Quando meno te lo aspetti mi è venuta fuori così, dopo avere pensato al contesto in cui si muoveva. Lo stesso vale per Teresa. Erano anni che cercavo la mia Cabot Cove! Il mio desiderio è sempre stato quello di ricreare le ambientazioni della Signora in giallo e trovare un personaggio che le assomigliasse, magari un po’ meno attempata! Quando ho trovato il borgo di Strangolagalli mi sono detta: lì ci metto Teresa Papavero!

Hai un legame personale con Strangolagalli, paese che esiste davvero e si trova in provincia di Frosinone?

Quando ho cominciato a scrivere no. Non avevo nessun legame. L’ho trovata e me ne sono innamorata. Ora invece sento di appartenere a quel borgo. Ho conosciuto alcuni degli abitanti di Strangolagalli grazie al libro e ora mi sento a tutti gli effetti una Strangolagallese!

La protagonista del tuo romanzo è un po’ diversa dalle altre alle quali la tua penna ci aveva abituato, ha qualche anno in più, è più riflessiva, non cerca l’uomo della sua vita, è un personaggio inventato Teresa oppure hai tratto ispirazione da una persona reale?

Hai ragione. E’ un po’ meno la Moscardelli! Sono cresciuta anche io.. Diciamo che le mie protagoniste seguono il mio percorso di vita. Solo di recente ho capito che per una donna trovare il suo posto nel mondo è più importante di trovare il principe azzurro e che le due cose non sono collegate. Mi spiego meglio: una donna si deve poter sentire completa anche senza un uomo accanto. E Teresa questo lo sa.

L’amicizia è un punto cardine della vita di Teresa Papavero, lo è anche nella tua?

L’amicizia è la cosa più importante al mondo. E’ la famiglia che ti sei scelto, non quella di appartenenza. E’ la tua compagna di vita. Io senza i miei amici mi sentirei persa. Senza un uomo invece si può vivere benissimo!

Quando hai iniziato a scrivere questo libro e cosa ti ha ispirato ?

Ho cominciato l’anno scorso. Io posso scrivere solo nei fine settimana perché lavoro. Quindi ci metto un pochino. L’ispirazione me l’ha data la Signora in giallo! I romanzi di Agatha Christie e, come sempre, il mio amico Woody Allen.

Tu lavori nel mondo dell’editoria e ricopri e hai ricoperto ruoli importanti, era inevitabile che anche tu scrivessi oppure è una cosa che hai sempre fatto ?

No no, anzi. Io non volevo scrivere, non ci pensavo. E proprio perché lavoro nell’editoria. Volevo essere una gatta morta è nato perché stavo facendo terapia…nel senso che stavo cercando di conoscermi meglio e per farlo avevo cominciato a buttare giù alcune cose sulla mia vita, alcuni episodi salienti. Da lì poi non sono più tornata indietro.

Hai girato molto per presentare i tuoi libri, quali sensazioni provi quando sei davanti al pubblico che è lì per ascoltarti ?

E’ la cosa più bella del mondo. Nel senso che a me piace scrivere, mi diverto, ma mai quanto incontrare i miei lettori. Le chiacchiere che ne nascono, le confidenze, lo scambio. Per me è importantissimo. Probabilmente se non potessi farlo smetterei di scrivere. Non si scrive per se stessi ma per gli altri.

Le copertine dei tuoi libri sono molto belle, le scegli personalmente o lasci fare alla casa editrice ?

Le scegliamo insieme. A volte vinco io, a volte loro. Ma è un gioco di squadra.

Teresa Papavero sta raccogliendo molti consensi, sarà protagonista di altre avventure ?

Me lo auguro davvero. E’ pensato come una trilogia ma se dovesse andare bene…perché limitarsi a tre?

Tre motivi per invogliare i lettori del nostro magazine ad acquistare il tuo libro

C’è un paese bellissimo, c’è un delitto e c’è l’amore!

Grazie a Chiara per l’intervista e seguitela perché Teresa Papavero colpirà ancora !

Roberta Maiolini