Macbeth diventa donna nel film di Daniele Campea

Macbeth è donna nel primo film del regista abruzzese Daniele Campea. Ma non è l’unica novità. “Macbeth Neo Film Opera”, nelle sale dal 14 giugno, rappresenta una nuova visione del capolavoro di Shakespeare, in un incontro tra cinema, teatro e opera. In tutti i 50 minuti di proiezione del film, il testo dell’autore inglese viene rispettato in toto, Macbeth ascolta la profezia delle tre streghe che gli annunciano l’imminente conquista del trono di Scozia, precipitandolo in una spirale di violenza, solitudine e follia senza ritorno, ma il momento di rottura viene dettato dal linguaggio che il cineasta abruzzese ha voluto far centrale nel suo lavoro. Musica di Verdi e Mozart di sottofondo, i paesaggi abruzzesi affiorano nel tagliente bianco e nero come i personaggi che emergono in rilevanza ogni volta che assumono centralità nel racconto.

Presentato al Taormina Film Festival, “Macbeth Neo Film Opera”, prodotto da Distribuzione indipendente, dona allo spettatore una interpretazione nuova ed inedita del male e dell’ambizione umana Classe 1982 con una laurea in Filosofia, Campea oltre ad essere regista è compositore e sceneggiatore e ha fondato il suo primo film sull’esaltazione dei rapporti tra musica e immagine e la ricerca di un potente impatto emotivo. Welles, Kurosawa, Polanski, Bela Tarr e Carmelo Bene, e soprattutto quest’ultimo è palesemente richiamato dall’autore. “I primi piani, che scrutano la psiche dei personaggi, si alternano a immagini della natura di ampio respiro, per sottolineare la provvisorietà dell’uomo e delle sue ambizioni di fronte a ciò che lo circonda e lo sovrasta”, dichiara il regista.

La struttura portante del film si basa sull’utilizzo del montaggio e dei suoni, in un rapporto inscindibile: la musica non si limita a fare da colonna sonora alle immagini, ma le immagini stesse creano una “colonna visiva” per le musiche, la recitazione si basa su precise scansioni ritmiche e ogni elemento sonoro si amalgama completamente con la sua controparte visiva. Uno dei maggiori riferimenti per questa nuova interpretazione è l’antica tragedia greca, nella quale parola, musica e danza raggiungono la massima simbiosi”. Protagonista del film l’attrice Susanna Costaglione alla cui voce è affidata la narrazione della vicenda. Nel cast anche Franco Mannella, Irida Gjergji Mero, Claudio Di Scanno.