Pino Scotto: vi presento il mio nuovo album e il mio progetto in Guatemala. E riguardo la scena italiana..

Pino Scotto e la grinta, un matrimonio che non conosce ostacoli. Lo abbiamo intervistato per parlare del suo ultimo album, “Eye For An Eye”, uscito a distanza di tre anni da quello precedente. L’ex leader dei Vanadium ha una personalità forte e non ha peli sulla lingua, non ha paura di parlare e dire cose scomode.

Ciao Pino, grazie per la tua consueta disponibilità. Ho ascoltato l’ultimo album e che dire, sei in grandissima forma..

Ti ringrazio, il disco è uscito a fine aprile 2018 ed è stato quotato come secondo miglior album hard rock dell’anno. Da fine aprile a inizio ottobre abbiamo fatto 40 date con la vecchia line-up, poi abbiamo avuto uno stop di tre mesi fino a fine dicembre per poi ricominciare con la nuova formazione con la quale abbiamo già fatto una ventina di concerti. Fossi stato più furbo quest’album lo facevo appena uscito dai Vanadium nel ’91, invece mi piace cambiare continuamente. Ho fatto pezzi con Club Dogo, J-AX, Caparezza. Però in Italia guai a cambiare strada, devi fare come i somari. Io mi sono fatto 35 anni in fabbrica che mi hanno permesso di fare ciò che voglio con la musica. Sono arrivato al 19° album e continuo per la mia strada.

Quale è la canzone di questo nuovo album a cui sei più affezionato e che ti dà maggiori emozioni?

Ti sembrerò un po’ Gigi D’Alessio, nel senso che ho scritto un sacco di ballads, ma mai dedicate ad una donna. Non perché non mi piacciono le donne ma perché mi innamoro tutti i giorni. Se vedi il videoclip Angel of Mercy ci sono scene del mio paese con un paio di foto dove c’è mio figlio che a quei tempi aveva 4 anni. Pensa ora ne ha 46…

Sei l’autore di tutte le canzoni?

A me piace collaborare con la gente e quando trovo un bravo musicista e qualcuno di interessante gli propongo di scrivere insieme le canzoni. Per questo album sono stato io a scriverle. Alcune le ho composte con Steve. il chitarrista che suonava con me, poi una con Max Zanotti, un altro brano con Alessandro Del Vecchio, insomma un po’ di collaborazioni…

Parliamo dei tuoi impegni lavorativi, oltre a comporre musica e a lavorare su RockTV, sei indaffarato in altro?

A Milano abbiamo da circa quindici anni una web radio autogestita da noi, tutti musicisti, si chiama rocknrollradio.it che si trova proprio all’interno del locale omonimo. Da circa cinque mesi partecipo a un programma su Radio Freccia ma non ho molto tempo, anche perché noi facciamo una media di 12 date al mese. Poi ho il mio progetto per il Guatemala.

Vuoi parlarci di questo progetto?

Si chiama Rainbow Projects, è nato 13 anni fa insieme a una psicologa, la dott.ssa Caterina Vetro. Quando l’ho conosciuta mi ha parlato del suo viaggio in Guatemala, di una città in particolare dove i bambini – di cui molti malati – sono costretti a lavorare molte ore al giorno. Da qui ho iniziato a organizzare dei concerti chiamando gli amici musicisti come Caparezza, Modena city Rambles, Ruggeri etc. A me piacerebbe farli con i gruppi emergenti ma non verrebbe nessuno e per questi progetti è importante raccogliere fondi. Ce ne sono molti che hanno i miliardi ma invece di aiutare e dare una mano si lamentano pure. Che merde..

Per quanto riguarda le polemiche sul fatto che tu abbia collaborato con J-AX, Club Dogo etc, cosa hai da dire al riguardo?

La gente non sa che ho iniziato a sputtanare J-AX cinque anni dopo aver fatto il pezzo insieme perché andavano a fare i comunisti, poi però hanno iniziato a vedere un po’ di soldi e si son venduti il buco del cxxo!

Tornando al discorso di musica e composizione, quale è stata la canzone che ti ha dato più filo da torcere?

Forse uno dei brani dei Vanadium che registrammo a Londra. La canzone è una ballad “Easy To Way To Love”, sembra io l’abbia scritta per una mia fidanzata, invece no. E’ una ballad dove io ho voluto descrivere tutta l’ansia, il dolore che una mia amica stava provando perché si era appena separata dal marito e stava malissimo. Per questa canzone ho fatto davvero fatica.

Riguardo il tour le date sono solo in Italia oppure suonerai anche all’estero?

Guarda, due settimane fa mi è stato chiesto di fare un festival in America e un tour in Russia, ma a me non interessa, sto bene qui. Ormai all’estero ci vanno tutti, contatti il locale basta che non chiedi soldi e suoni ovunque. Certo, per le giovani band è sicuramente meglio così, almeno non si sputtanano i soldi in droga.

A proposito di giovani band, conosco molti musicisti con dei progetti ben definiti che trovano numerosi ostacoli come, ad esempio, il dover pagare per suonare..

Ma non è assurdo perché nei locali dove suonano band che fanno musica propria alla gente non fotte un caxxo. Invece, quando fanno tributi a qualcuno, il locale si riempie. Alla fine il proprietario del locale che deve fare?! Il problema non sono né i locali né la politica, il problema vero sono gli italiani. Per non parlare delle nuove generazioni, una massa di cerebrolesi. Non c’è ricambio generazionale…

Quindi è stata persa la cultura musicale?

Questo vale anche per il metal, sono arrivati i Metallica con tutte le altre band thrash che hanno portato innovazione, poi dopo è arrivata la decadenza con queste nuove generazioni dove con due settimane già sanno suonare la chitarra. Non ci sono più assoli o riff di chitarra, non c’è più melodia di voce, non c’è più un testo che parla di valori. Io da anni lo dico, torniamo al blues e riscriviamo la storia da capo ma prendendo una strada diversa. Si dovrebbe andare alle scuole ad insegnare la cultura generale e soprattutto l’arte.

Purtroppo l’arte nelle scuole non è molto considerata…

Sembra quasi un gioco, invece l’arte fa paura, ti fa riflettere, ti fa venire la voglia di combattere, invece qui ci vogliono tutti rimbambiti.