Bernardo Bertolucci: L’Ultimo Tango a Parigi ha davvero segnato l’arresto del regista italiano?

È morto a 77 anni il “maestro” Bernardo Bertolucci. Il suo desiderio di lasciare un’impronta nel mondo cinematografico si è palesato ben presto nella sua vita, infatti era solo adolescente quando iniziò a dirigere e girare dei cortometraggi da 16 mm, “Morte di un maiale” e la “Teleferica”.

Questa sua ossessione convinse il padre a presentarlo nel 1961 a Pasolini che, colpito da tanto amore verso l’arte cinematografica lo prese come suo assistente per il film “L’Accattone” che fu il suo trampolino di lancio. Nel 1962 la sua consacrazione, vinse il Premio Viareggio opera prima per il libro in versi “In cerca del mistero” ed esordì alla regia con “La Commare Secca”, cui seguì nel ’64 “Prima della Rivoluzione” che gli diede grande notorietà a soli 23 anni.

L’appellativo di Maestro sopraggiunse però con i suoi due migliori lavori, “Il Conformista” (1970) che gli valse il David di Donatello nel 1971, l’opera che da tutti viene definita come il suo capolavoro indiscusso. Si tratta di un film in cui Bertolucci narra il fascismo nella sua quotidianità, nel suo stile personale dove nausea e sarcasmo vanno di pari passo, il tutto condito da una rara eleganza messa in scena dai protagonisti Marcello e Giulia insieme al “camerata” Manganiello, ormai icone della cinematografia italiana.

Era il 1972 quando diresse un’altra meraviglia, “L’Ultimo tango a Parigi”. Questo film è stato la sua croce e la sua delizia e il suo nome infatti è diventato planetario grazie all’interpretazione magistrale di Marlon Brando e una giovanissima Maria Schneider. Oggi questo film viene ricordato per la scena “del burro”, dove la giovane Jeanne (Schneider) viene sodomizzata dal maturo Paul (Brando) con l’utilizzo del prodotto alimentare. Le immagini del sesso esplicito e rude in questo film causarono all’epoca notevole scandalo, tanto che la pellicola venne condannata nel 1976 quae artefice dello sdoganamento di un cinema sessualmente esplicito e violento. Le polemiche non si sono arrestate nel corso degli anni, anzi la vita della giovane attrice, morta prematura a 58 anni, è stata segnata per sempre da quella scena, della quale, pare che la Schneider non fosse a conoscenza.

In molti hanno affermato che il Maestro Bernardo Bertolucci si è fermato all’Ultimo Tango a Parigi, purtroppo, a mio avviso, non posso dar loro torto.  Le opere degli anni 90 e quelle successive non hanno raggiunto il livello dei film precedenti,  spesso i personaggi sono risultati vuoti, poco approfonditi. A volte la cura è data solo all’esposizione della nudità umana, della scoperta di un sesso “sessantottino” che però destava stupore nel 1970,  di certo non avrebbe potuto destare interesse in questi anni. Ne vengono fuori due film quali “Io ballo da sola” (1993) e “The dreams” (I sognatori) 2003, che hanno fatto comprendere allo spettatore che la parabola del Maestro si era ormai arrestata.

Non vogliamo denigrare l’operato di un uomo d’arte quale è stato, ma secondo noi è bene ricordare i successi, ma anche gli insuccessi di un uomo che ha segnato la storia cinematografica italiana. Si, Bernardo Bertolucci si è fermato con L’Ultimo Tango a Parigi.

Domenico Corsetti