La danza come principale libertà di espressione: Federico Pietrucci si racconta, tra emozioni e passione

Un infortunio ha fermato il suo percorso nella scuola di Amici ma sicuramente a Federico Pietrucci la passione, il talento e la perseveranza non mancano. Punti di forza che, come ci racconta in questa intervista, sono le caratteristiche necessarie per un ballerino.

Classe 2001, fa della danza la propria passione. Sin da adolescente studia per perfezionare la sua tecnica. Un talento nell’hip hop, il ballerino fa parte della Urban Dance Academy di Roma. Amici non è la sua prima esperienza televisiva: ha partecipato, infatti, a Tù sì que vales, portando sul palco del talent show di canale 5 un’esibizione dal tema importante, entrando sin da subito nei cuori dei telespettatori. In questa intervista Federico Pietrucci ci racconta un po’ di se, della sua devozione per la danza ai suoi sogni.

Ciao Federico, benvenuto su Trend&Moda e MusicShowLIVE. Raccontaci un po’ di te! Chi è Federico?

Salve… Federico è un ragazzo di venti anni, nato a Marino, in provincia di Roma, che vive a Ciampino e che nella vita attualmente cerca di realizzare il suo sogno: diventare un ballerino  

Come nasce la tua passione per la danza?

La mia passione nasce da piccolino: quando avevo cinque anni mi mettevo a ballare davanti alla tv con mia sorella mentre sentivamo le canzoni di Michael Jackson. Con il passare del tempo, tra una ballata e l’altra nei supermercati mentre facevo la spesa con mamma, i miei genitori hanno deciso di iscrivermi in una scuola di danza. Come primissima cosa ho provato hip hop e salsa, poi col passare del tempo mi sono approcciato anche in altre discipline fino a capire, all’età di quattordici anni, la vera valenza di ciò che stavo facendo ‘’aggrappandomi’’ e “cedendomi” totalmente alla danza, diventando una passione e la mia principale libertà di espressione.

Parliamo un po’ del tuo percorso nella scuola: cosa ti ha spinto a partecipare al programma “Amici?”

Diciamo che parlando con i miei genitori e con uno di miei insegnanti sono arrivato alla conclusione che provare non faceva male, infatti non mi aspettavo ne di entrare e ne di arrivare fino a dove sono arrivato!

Qual è stata l’esibizione che più ti porti nel cuore su quel palco?

Ne ho due: una è quella che ho fatto quando ero con la maglia della sfida dove ho potuto far vedere chi era Federico, facendo i miei cavalli di battaglia. L’altra è principalmente quella della maestra Veronica Peparini, “You”, dove , in un certo senso, mi ci sono rivisto appieno soprattutto per il significato della canzone.

Qual è stato il momento più bello che hai passato nel programma? E il più difficile?

Il momento più bello è stato essere premiato come “migliore” avendo avuto l’opportunità di ballare sul palco di Tu Si Que Vales, invece il momento più difficile è stato cercare di far capire e soprattutto far vedere ai professori il modo di esprimermi durante le coreografie.

Purtroppo il tuo percorso si è interrotto a causa di un infortunio che ti ha costretto ad abbandonare la scuola. Cosa hai provato quando hai saputo che non avresti potuto continuare il programma?

Diciamo che non è stato facile realizzare il tutto… è stata sfortuna e sinceramente ci sono rimasto male per non aver potuto proseguire il mio percorso. 

In molti si chiedono se l’anno prossimo ti ripresenterai ai casting della nuova edizione di Amici….

Non escludo l’idea di prendere in considerazione di ripresentarmi ai casting della nuova edizione..

Hai qualche rimpianto rispetto al tuo percorso all’interno della scuola?

Non ho nessun rimpianto riguardo il percorso. Tutto quello che ho fatto l’ho fatto di pancia, e quando le cose le faccio di pancia, indipendentemente dalle note positive/negative che succedono, non mi sbaglio.

Vedendo queste prime puntate del serale, come avresti visto Federico su quel palco?

Avrei visto Federico, una persona che ama la danza più di tutto quanto e che sarebbe riuscito ad arrivare al cuore della gente,  coinvolgendo ancor di più il pubblico all’interno delle coreografie e dei quadri creati.

Chi pensi meriti di più la vittoria? 

Tutti quelli che sono li ora se lo meritano, adesso come adesso se la battono una cantante ed un ballerino a parer mio.

Chi pensi vinca la categoria danza? 

Senza alcun ombra di dubbio, Javier.

Con quali compagni hai legato di più?

Ho legato con tutti quanti, ma in particolar modo sono riuscito a conoscere a fondo due persone: Giulia e Francesco. Quest’ultimo periodo mi sono stati molto ma molto vicini.

Nonostante non sia passato, però, il pubblico del programma e il web ti hanno sempre premiato, tant’è che durante il percorso hai sempre ottenuto buone posizioni in classifica. Ti aspettavi tutto questo affetto e sostegno dopo la tua eliminazione?

Sinceramente non me lo aspettavo proprio! In fondo sono una persona partita dal nulla e arrivata in un posto così tanto importante. Sono rimasto molto contento e soddisfatto.

Che rapporti hai con i tuoi fan? 

Sono una persona molto timida ma quando stavamo in albergo e venivano i fan mi comportavo normalmente cercando di far capire anche a loro che sono una persona come tutti e quindi mi comportavo in modo naturale!

E invece con i social? Che rapporti hai?

Non sono molto social, ma dal momento in cui la ‘reputazione’ sale, mi adatto e mi sforzo ad essere più presente sui social network.

Torniamo a parlare di danza, a chi ti ispiri quando balli? Chi è il tuo ballerino del cuore?

Non ho un ballerino a cui mi ispiro, prendo spunto da quello che io reputo ‘interessante’. Magari da passi, da movenze, da un atteggiamento: prendo spunto da quello che ho attorno per alimentare e soprattutto scoprire nuove ed interessanti stimoli per non essere mai sazio. D’altronde ho un tatuaggio che rappresenta proprio questo concetto: ‘’Non è mai abbastanza’’.

Quali sono le caratteristiche necessarie per un ballerino?

Versatilità, passione, perseveranza e soprattutto tanta, tanta pratica.

Che consigli daresti a chi vorrebbe intraprendere la carriera di ballerino?

Trovate nella danza un qualcosa di speciale e siate voi stessi, lavorate sodo e andrete avanti. Ah e soprattutto non fermate mai l’immaginazione che è quella che alimenta un ballerino dopo la passione e la tecnica.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Al momento medicarmi la mano, poi vediamo cosa mi si proporrà non appena guarito.

Il  tuo sogno nel cassetto? 

Avere la possibilità di ballare nelle compagnie e, più in là, riuscire ad insegnare e coreografare negli spettacoli teatrali. Ma questo molto più in là, ora che ho la possibilità ballerò fino a che posso, e si spera fino alla fine.

In bocca al lupo, Federico.