Umiltà, passione e l’amore viscerale per la musica: a tu per tu con Jacopo Ottonello

Passione, umiltà, grinta da vendere: sono queste tre cose che ho pensato subito prima di conoscerlo, e che man mano mi hanno dato conferma di quelle che sentivo. Un ragazzo educato, con il sorriso, che mette la sua passione e il suo amore viscerale per la musica al centro del suo mondo, assieme a quello per la sua famiglia e per la sua ragazza Greta, che ormai abbiamo iniziato a voler bene come a lui. Lui è Jacopo Ottonello: un cantante dagli occhi speciali dell’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi. Vent’anni, una passione smisurata per la musica e per l’amore. Quando canta entra in un mondo tutto suo, chiude gli occhi e entra in una bolla in cui si isola da tutto e tutti. Un’intervista a tu per tu tra confidenze, sogni e desideri.

Ciao Jacopo, benvenuto su Trend&Moda e MusicShowLIVE. Raccontaci un po’ di te: chi è Jacopo e come nasce la tua passione per la musica?

Jacopo è una persona che all’età di 11 anni scopre l’amore per la musica e per la chitarra principalmente, uno strumento secondo me bellissimo che mi ha dato la possibilità di accorgermi che cantando, sopra due o tre accordi, mi riusciva anche a fare quello. Quindi nasce l’amore per la chitarra e successivamente dopo, a distanza di un annetto, nasce quello per la musica. Nasce l’amore per il cantare, un amore passionale veramente perché nel momento in cui l’ho scoperto me ne sono innamorato perdutamente. Stavo imparando la canzone “Hey Jude” dei Beatles, ho iniziato a canticchiarla e la mia maestra mi fa: “Ma senti un attimo Jacopo, facciamo così, proviamo a metterci anche la voce. Mi ha insegnato come usarla, a tirar fuori tutta la voce che avevo e che non sapevo di avere, fino ad arrivare a questo punto qua. La ringrazierò per sempre: si chiama Ivana e le mando un bacio gigante.

Quando hai sentito il bisogno di cantare e quando hai capito che la musica sarebbe stata una grande compagna di viaggio?

Io sento un po’ sempre il bisogno di cantare: mentre magari faccio le faccende domestiche, lavo in casa, lavo i piatti, faccio il letto, mentre sono in giro con le cuffiette. Quante figure del cavolo che ho fatto: quando ho le cuffiette io ad esempio non sento da fuori il mio volume della voce e cantavo a squarciagola per le strade, o addirittura in autobus o in macchina con il finestrino aperto e la gente non riusciva a capire da dove provenisse quel suono! Sento sempre il bisogno di cantare e ho sempre piacere a farlo. Ho scoperto che la musica sarebbe stata la mia compagna di viaggio quando, giocando a calcio, dato che tutti sapevano che facevo anche lezione di musica, mi chiedevano: “se dovessi scegliere tra musica e calcio cosa sceglieresti? Io tentennavo a dire calcio, perché c’era la musica che mi prendeva nel cuore. Dicevo calcio perché forse la gente si aspettava quello, ma dentro di me sapevo che c’era la musica. Sino a che poi crescendo ho capito che era giusto esprimere le mie opinioni e ho risposto musica e sempre risponderò musica.

Cosa ti ha spinto a partecipare al programma di Canale5? Volevo che la mia musica, quella che sarebbe diventata poi la mia musica attraverso questo bellissimo programma, che ringrazierò sempre, arrivasse a tutte le persone che mi ascoltano e mi avrebbero ascoltato, che mi guardano e mi avrebbero guardato. Sono entrato lì negli studi con il pallino e con l’obiettivo di entrare e sono entrato. Ho cercato di fare il percorso più bello che si potesse fare e ci sono riuscito, perché mi sento soddisfatto di me stesso forse per la prima volta nella mia vita. Se non la prima volta una delle prime volte in assoluto.

Che sensazione hai provato il giorno del tuo ingresso? Sono state una carica di emozioni incredibili: sono entrato davanti a Maria, a sei giudici importantissimi tra ballo e canto, il pubblico, il fatto di sedermi sul banco di una scuola che ho sempre guardato in tv e adesso ci facevo parte io: è stata un’emozione che credetemi, ci fosse una macchina del tempo, schiaccerei col pulsante per tornare lì. Sarebbe una delle emozioni che mi farebbe tornare indietro senza dubbio.

Il tuo è stato un percorso lungo e pieno di sorprese. Sei sempre stato un allievo con il sorriso, hai sempre detto tutto quello che pensavi con la tua educazione e in modo garbato, sempre pronto a sdrammatizzare, a dispensare consigli e a sorridere. Ad oggi rifaresti tutto quello che hai fatto? Hai qualche rimpianto rispetto al tuo percorso?

Rifarei tutto tutto tutto: non mi pento di niente e non ho assolutamente nessun rimpianto. Ripeto, avessi la possibilità di tornare indietro rifarei tutte le stesse cose che ho fatto.

Il percorso per arrivare al serale possiamo dire sia stato “sofferto”. C’è stato un momento, prima di prendere la maglia verde, che durante la puntata hai pensato “ce l’ho fatta”? 

Ho pensato “ce l’ho fatta” nel momento in cui ho cantato per la prima volta il mio inedito “”Blue Monday” e ho vinto la sfida contro la Giulia, che è stata bravissima anche lei nella sfida, e lì ho detto: “cavolo, mi vado a prendere la maglia verde”. E invece no, ho conquistato la maglia la puntata successiva dove me l’aspettavo ma ad un certo punto ho pensato “boh, si vede che forse non sono pronto per questo serale”. Mentre invece dentro di me lo sapevo, sapevo che ero pronto ad arrivare alla finale del serale, non solo al serale stesso. Perché mi sentivo sicuro di me stesso in quel momento li e sentivo di esser stato molto forte, anche se ovviamente ho avuto i miei momenti di debolezza. Anche perché sono sempre stato, e continuerò sempre ad esserlo, un ragazzo molto umile che stando li dentro ha imparato però a conoscersi a livello artistico e a livello umano anche, e sempre con i piedi per terra, con tutta l’umiltà del mondo, so che cosa sono in grado di fare.

I tuoi inediti sono stati da subito apprezzati dal pubblico. Ci parli un po’ di Blue Monday? Blue Monday è stato il primo inedito che mi hanno fatto sentire lì ad Amici, perché me l’ha tra virgolette assegnato Maria. Intanto premetto che ringrazio gli autori per aver scritto questo bellissimo pezzo perché è veramente bello. Subito, sentendolo nella versione piano voce, non mi piaceva proprio tanto a dir la verità  ed è stato uno degli inediti che ho “accantonato un attimo”. L’ho iniziato a cantare e piano piano iniziava sempre di più a piacermi. E cavolo, è arrivata la produzione finale del brano e mamma mia quanto mi piaceva sto pezzo e mi piace ancora oggi tantissimo: penso che sia uno dei pezzi più belli nel mio album. Bellissimo, han fatto un lavoro gigante sia gli autori che i produttori e li ringrazierò sempre e per sempre.

Hai anche ricevuto in regalo un inedito da una firma importante, quella di Enrico Nigiotti. Che sensazione hai provato quando l’hai saputo? Quanto sei legato a quel pezzo? Sono legato tantissimo a quel pezzo e a lui perché quando ho avuto la possibilità di lavorare con Enrico Nigiotti al suo e di conseguenza al mio pezzo è stato magnifico perché c’è stato proprio una svolta e un cambio di rotta che mi ha aperto un mondo. L’abbiamo letta insieme, mi ha spiegato come farla e io da li me la son cucita sulla pelle. Ci tengo tantissimo e son rimasto a bocca aperta quando Maria mi ha detto che questo pezzo qua era stato scritto da lui, perché lo stimavo e lo adoravo già come artista ancor prima di entrare ad Amici. Lo ascoltavo sempre e l’ho sempre seguito. Quindi mi è venuto subito un brivido lungo tutta la schiena perché è stato veramente fantastico.

Il tuo album “Colori” è stato subito apprezzato tanto da arrivare terzo nella classifica di Itunes. Quanto sei stato contento e cosa significa per te? C’è un pezzo all’interno dell’album che senti più tuo e al quale sei più legato? Ringrazio tutti per aver ascoltato e continuare ad ascoltare l’album perché siete stati veramente fantastici. Son stato contentissimo quando ho visto la classifica. Per me cosa significa? Un punto di partenza perché è da qui che si parte, da qui che si lavora e che si diventa dei veri e propri muli da lavoro e quando si entra in quello studio bisogna sfondare tutto perché se questo è il punto di partenza io voglio arrivare ad essere non terzo, ma primo in classifica su iTunes e arrivare a fare tantissime belle cose e progetti. È un bellissimo punto di partenza e la mia emozione si è subito vista. All’interno dell’album c’è un pezzo che amo che è “Luce e Cenere”, perché era la prima volta che andavo in studio ed è stata la prima volta che andavo con Greta, la mia ragazza, che ormai conoscete tutti e son contento di questo perché è l’amore della mia vita. L’ho cantato guardandola dritta negli occhi, da dentro il gabiotto con una lastra di vetro che ci divideva, e mi è rimasta nel cuore questa cosa qui.

Con quali compagni hai legato di più nella scuola? Quale persona hai rivalutato magari più positivamente nel corso del programma? Ho legato tantissimo con Stefano, Nyv e Devil Angelo. Ho rivalutato, come ho detto anche in puntata Giulia, perché con lei da subito non ci capivamo tanto. Poi siamo entrati in casetta ed è stata una compagna di viaggio, come tutti gli altri, ma tra scherzi e battutine ci siam divertiti tanto. Mi sono divertito anche io e l’ho rivalutata tanto in modo positivo.

Qual è stato il momento più bello che hai passato all’interno del programma? E il più difficile? Il momento più bello, credetemi, è stata l’ultima puntata: nonostante io me ne sia andato il momento più bello è stato quello. Ho rivisto la mia ragazza, mi son visto terzo nella classifica di Itunes, ho cantato i miei due inediti, è stato apprezzato tutto. È stata apprezzata la mia persona, perché quello era il mio obiettivo: entrare li dentro e far vedere chi era Jacopo prima come persona e poi come artista perché io son dell’idea che venga prima sempre la parte umana e poi l’artista. Me ne son andato via proprio tristissimo perché io volevo arrivare alla finale con tutto il cuore e tutta la mia anima. Ma non ho retto anche comunque il fatto che Maria si sia messa a piangere, che io gli sia entrata dritto nel cuore. Adoro Maria, le voglio un bene dell’anima e la ringhiazierò per tutta la vita. Son stato fiero e felice di me stesso quella puntata, è stato il momento più bello della mia vita nonostante io me ne sia andato perché ho avuto un riscontro bellissimo, da tutte le persone che erano li e da quelle poi fuori una volta uscito. Il momento più difficile è stato il periodo in cui tutti prendevano la maglia verde e io non ci riuscivo perché lo volevo più di qualsiasi altra cosa al mondo. È stato un momento tosto, davvero difficile dove io mi sono un po’ perso e non riuscivo a trovarne una via d’uscita però poi ce l’ho fatta. 

Che rapporto avevi con i prof? Qual è il consiglio che ti porterai sempre come bagaglio culturale nella tua carriera? In particolare, la prof Anna Pettinelli ti ha sempre spronato a dare il meglio… Il consiglio più bello che porterò sempre nel cuore me l’ha dato lei, Anna Pettinelli: perché quando mi ha preso da parte, siamo andati in una saletta e mi ha detto “hai una grandissima e bellissima voce, non capisco come tu, con questo strumento che hai, non riesci a farmi venire i brividi quando canti”. Li mi è arrivata una freccia nel cuore e da lì, credetemi, mi son proprio svegliato e ho detto “voglio arrivar alla gente”. Ho pianto, mi sono emozionato, ero arrabbiato con me stesso perché volevo arrivare alla gente, voglio raccontare con la mia musica. Voglio far sì che la gente si impersonifichi nelle mie canzoni e che magari risuscitano delle emozioni che hanno provato nel momento in cui erano in quel periodo lì della loro vita tramite la mia canzone. Gioia, felicità, tristezza: voglio far sorridere, ridere, piangere, scherzare, voglio far star bene la gente con la mia musica. E Anna mi ha aiutato un sacco, le voglio un mondo di bene.

A chi vuoi dedicare questo traguardo importante della tua carriera musicale? Alla mia famiglia e alla mia ragazza: son state le persone che mi hanno aiutato tantissimo. La mia ragazza mi è stata sempre vicino e mi ha sempre supportato. Ha fatto si che io continuassi imperterrito per la mia strada senza mai buttarmi giù. Mia madre, mio padre e la mia sorellina erano sempre pronti a darmi consigli. E, ovviamente, la mia super mega nonna. Son le persone che mi hanno sempre aiutato a stare in piedi, quando cadevo a rialzarmi: mi sono sempre alzato da solo ma c’erano sempre loro che mi davano una mano. Loro sono gli artefici di tutto quello che sono riuscito a fare.

Sei arrivato al serale anche se, purtroppo, sei stato eliminato la puntata prima della semifinale. Nella prima puntata dove il pubblico in studio ancora era presente e la situazione in Italia era ancora normale rispetto a questi ultimi giorni, poi è cambiato un po’ tutto. Com’è stato salire su quel palco con e senza pubblico in studio? Ci sono stati due sentimenti contrastanti perché il pubblico mi dava un sacco di adrenalina e forza. Per noi cantanti è la miglior droga che ci possa essere nel mondo perché ti fa sentire forte e potente e il pubblico era quella droga e quell’adrenalina che a me serviva e che servirà nel mio percorso. Poi quando è successo quello che è successo purtroppo in Italia e ne approfitto per continuare a dire alla gente di restare a casa e di prendere tutte le precauzioni del caso quando si esce per andare a lavorare o per fare la spesa, mascherina e guanti. Dopo questo periodo qua il pubblico in studio non c’è stato più ma io mi son sentito carico lo stesso perché il pubblico ti dava quell’adrenalina ma anche quell’ansia in più. Mentre invece non essendoci il pubblico avevi sempre quell’adrenalina pazzesca perché eri in diretta tv ed eri bellissimo ma eri tra virgolette un pochino più tranquillo. Però sarebbe stato ancor più meraviglioso avere il pubblico. 

Durante il serale hai avuto la fortuna di duettare con diversi artisti. Qual è l’esibizione che hai più nel cuore? Quella in cui ti sei sentito un po’ più Jacopo? Quella che ho più nel cuore è stata quella con Alessandra Amoroso: lei è fantastica, un’esplosione di energia. È disponibile, generosissima, si dona proprio alle persone: si è donata a me perché mi ha concesso di fare quello che più risaltasse Jacopo. Mi son sentito forse più Jacopo nell’esibizione con Fabrizio Moro perché comunque era forse più nelle mie corde, ma comunque metto nel mio cuore al primo posto quella con Alessandra. Quando ci siamo abbracciati ho sentito un’energia pazzesca. Cantare un suo pezzo così bello e cosi importante, è stato fantastico e veramente bello.

Nell’ultima puntata sei stato in sfida ma il televoto nonostante la tua uscita ti ha premiato. Ti aspettavi tutto questo sostegno fuori? Assolutamente no. Ho ricevuto tantissimi messaggi, ho avuto il 51% del televoto che è tantissimo e io sono orato e grato a tutte le persone che hanno votato per me perché amo tutto il sostegno che ho fuori e le persone che mi sostengono. Ho un rapporto stupendo con i fan, perché ti fanno sentire il loro calore ed è veramente fantastico.

Qual è il momento più bello che hai passato nella casetta del serale? È stato sicuramente quando ho vinto la sfida del duetto e da lì abbiamo avuto la possibilità di mangiarci una pizza e vedere un bel film tutti assieme. Anche se quel film lì, devo dire la verità, avrei voluto essere a casa abbracciato alla mia ragazza, perché è stato proprio un bel momento. Però averlo condiviso con gli altri è stato altrettanto bello, perché ci siamo rilassati e abbiamo un po’ sciolto i nervi. 

Purtroppo il Paese sta combattendo contro questo male invisibile. Come stai vivendo questo periodo di isolamento? C’è un appello che vorresti lanciare ai tanti giovani che vi seguono? Sto vivendo questo periodo cercando di essere più positivo possibile e di donare possibilità alla gente che mi segue. Un appello che vorrei lanciare a tutti i giovani che ci seguono e mi seguono è questo: “mi raccomando ragazzi, state a casa. Divdertitevi, ascoltate la mia musica perché vorrò sempre nella vita, nei prossimi album e canzoni che usciranno, strapparvi sempre un sorriso anche nei momenti più duri. Ascoltate e state a casa, vi mando un bacio gigante.

Chi pensi meriti di più la vittoria? Risposta secca: Nyv.

Che rapporto hai con i fan? E con i social? Bellissimo, amo tutto quello che fanno per me e li ringrazio dal cuore a tutte le persone che mi seguono. Con i social anche, ho avuto la fortuna di avere un bel seguito dai social grazie ai miei fan, e sono sempre più onorato e fiero. E Spero ce ne siano sempre di più nella mia carriera.

A chi ti sentiresti in questo momento di dire “grazie”? A Maria: un grazie gigante a lei, le voglio davvero un mondo di bene.

Quali sono i cantanti e gli artisti cui ti sei sempre ispirato? Principalmente mi sono sempre ispirato a Tiziano Ferro, è veramente un mio idolo. Poi Marco Mengoni, Emma, Alessandra Amoroso, Nigiotti. Li ascolto sempre.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Sono tantissimi e non vedo l’ora, e spero al più presto, di poterli condividere con i miei fan e con tutte le persone che mi seguono e mi ascoltano. 

Il tuo sogno nel cassetto? Quello di poter arrivare a fare un disco d’oro o un disco di platino. Passo dopo passo, sempre con i piedi per terra. Spero che ciò avvenga, incrociamo le dita e speriamo che il futuro mi possa riservare belle cose. Io lavorerò tantissimo per far sì che ciò avvenga. Volevo salutare tantissimo tutti i lettori e lettrici di Trend&moda e MusicShowLive, vi mando un bacio gigante e speriamo di vederci al più presto.